Ieri mattina, in entrambe le classi ho esordito affermando che avremmo riflettuto su un argomento controverso. Ma, ho chiesto, cosa significa secondo voi questa parola?
Svariate le risposte, tra le più fantasiose:
All’indietro
Contro
un verso di una parola
Un
argomento al contrario
Che
scrivi una parola nel verso sbagliato
Controverso
per me significa andare contro i pericoli o alle parole
Per
me controverso significa andare a capo
Chiedo ai ragazzi di analizzare il termine: da quali parole è formata?
Contro e
verso
Vuol dire in
senso opposto, contrario
Che
non sei d’accordo
Che
uno scrive una frase, però l’altro non è d’accordo
E, riflettendo ancora: ma cosa vorrà dire che un argomento è controverso?
Che
non tutti la pensano alla stessa maniera
Per finire, chiedo loro quale sia un argomento controverso che riguarda principalmente gli alunni, ma che coinvolge anche insegnanti e genitori. La risposta arriva abbastanza in fretta: i compiti "delle" vacanze.
Chiedo ai ragazzi di scrivere; chi lo vorrà, potrà poi leggere ai compagni le proprie riflessioni.
Io
penso che i compiti sono necessari, perché se hai ascoltato e hai capito, bene,
ma se invece non ascolti capisci che devi stare più attento.
I
compiti delle vacanze per me sono importantissimi perché metti alla prova
quello che hai imparato in un anno scolastico.
Io
penso che i compiti e in particolare quelli delle vacanze servano perché così
teniamo allenata la mente e non scordiamo le cose fatte l’anno scorso. Come
sostiene mia mamma, servono anche quelli facoltativi perché impari quello che
non hai imparato (ma io non sono molto d’accordo).
Penso
che i compiti delle vacanze sono un po’ troppi perché le vacanze sono fatte per
divertirsi. Poi non dico che non ce ne dovete dare, però al posto di 4.000
compiti magari solo 40, perché se qualcuno è al mare e si vuole divertire non
può perché ha tanti compiti.
Per
me se non ci fossero i compiti da fare a casa io mi annoierei. È molto strano,
perché quando li faccio dico: £Che pizza, voglio finirli!”, invece una volta
finiti mi domando cosa fare. Invece quelli per le vacanze estive vorrei che non
ci fossero, perché sei in un posto nuovo e hai la voglia di esplorarlo tutto.
In questi due casi vorrei che ci fossero, ma anche no!
Io
penso che i compiti di ogni giorno servono, perché così le maestre capiscono se
abbiamo capito o no. Invece quelli delle vacanze servono anche quelli, perché dopo
un po’ di giorni che non vai a scuola ti puoi dimenticare di tutto.
Io
penso che i compiti servano per le persone o i compagni che non sono sicuri di
quello che imparano con difficoltà o fretta, perché ogni persona è brava a fare
delle cose che le altre persone non sanno fare. Io darei compiti adatti a ogni
persona, diversi o uguali, che siano facili o difficili e che aiutano bambini o
ragazzi che non capiscono un argomento. Alle persone che invece son sicure
darei da leggere un libro, da creare un diario delle vacanze o qualcosa di
creativo per arte o comporre qualche canzone per musica.
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