martedì 18 settembre 2018

Si può fare?


Come si diventa protagonisti attivi, scientemente agenti, motori del cambiamento?
Me lo chiedo da tempo, ma in particolare da ieri, quando, a proposito delle mie perplessità sull’obbligatorietà della valutazione numerica in prima, o quantomeno al termine del primo quadrimestre della prima, la mia amica Lucia ha scritto: “[…] siccome siamo in tanti a pensarla così, dovremmo trovare il modo di far valere questa nostra istanza, magari per provare a cambiare qualcosa”.
Così ora mi chiedo, vi chiedo: è vero che siamo in tanti a pensare che la valutazione del processo di apprendimento delle bambine e dei bambini di sei anni non possa e non debba obbligatoriamente passare attraverso un voto numerico, espresso a pochi mesi dall’inizio della scuola, senza la necessaria e approfondita conoscenza pregressa, da parte degli insegnanti, del percorso che ha portato ogni bambina, ogni bambino, al momento del suo ingresso alla scuola primaria?
Perché la valutazione numerica, che alla fine del primo quadrimestre non ha valore amministrativo, viene ritenuta obbligatoria da alcuni dirigenti, mentre in altri istituti da anni viene approvata dal collegio docenti una piccola ma significativa sperimentazione, che permette agli insegnanti di valutare - che valutare dobbiamo, e lo sappiamo bene - al termine del primo quadrimestre, solo attraverso un giudizio globale?
Io vorrei che da questo momento provassimo a fare la conta, per capire se davvero siamo in tanti: e, se così è, che cominciassimo a riflettere, anche con l’aiuto di chi ne sa più di noi, su come agire concretamente per chiedere che questa possibilità sia data, in maniera chiara, legittima e univoca, non individualmente interpretabile, a tutti gli insegnanti che credono nella valutazione come processo formativo e non sommativo, e che temono le insicurezze e i danni che la valutazione numerica può generare in bambini così piccoli (in particolare in quelli maggiormente in difficoltà) e nelle loro famiglie.
Ho rubato il titolo di questo post (aggiungendo solo il punto interrogativo) al libro di Davide Tamagnini. Lui ha aperto la strada. Mi piacerebbe che tutti quelli che ci credono potessero percorrerla, legittimamente giustificati.




Nessun commento:

Posta un commento