La
poesia di mattina
La
poesia di mattina
sbadiglia
tenendo
la coda di piume
dei
sogni malandrini.
Con
la sinistra apre la finestra
si
sciacqua gli occhi nel cielo,
poi
scende scalza le scale e sale
sul
ciliegio ciliegio ciliegio
e
a gocce rosse fa colazione.
Poi
zappa terra fresca di sue mani
e di
sua bocca semina parole.
Nell’acqua
rumorosa di torrente
lava
la veste presto e leggermente,
e
poi l’appende al vento luminoso.
Fa
una carezza al cane del dolore
che
uggiola lì al fianco,
poi
siede al sole
lui
le sta vicino
e
alto è il sole
e
non è più mattino.
La
poesia ti riguarda
La
poesia ti riguarda
dopo
che ti ha guardato:
prima
che tu la perda
lei
ti ha ritrovato.
Con
fatti di parole
ti
spiega il tuo pensiero:
fiammiferino
sole
si
accende sul sentiero.
Con
succo di sorriso
ti
medica gli errori:
rinchiuso
nel preciso
lei
ti riporta fuori.
La
poesia sta nel mondo
come
i pesci nel mare:
più
il buio è profondo
più
sa illuminare.
Con
nomi sorprendenti
Battezza
il tuo creato:
un’eco
che tu senti
prima
di aver gridato.
La
poesia ti rivela
dopo
che ti ha svelato:
danza
di una candela
che
col sole ha danzato.
Roberto Piumini, Sole,
scherzavo, Nuove Edizioni Romane
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