sabato 29 agosto 2015

Estate in poesia (8): Sole, scherzavo





La poesia di mattina

La poesia di mattina
sbadiglia
tenendo la coda di piume
dei sogni malandrini.
Con la sinistra apre la finestra
si sciacqua gli occhi nel cielo,
poi scende scalza le scale e sale
sul ciliegio ciliegio ciliegio
e a gocce rosse fa colazione.
Poi zappa terra fresca di sue mani
e di sua bocca semina parole.
Nell’acqua rumorosa di torrente
lava la veste presto e leggermente,
e poi l’appende al vento luminoso.
Fa una carezza al cane del dolore
che uggiola lì al fianco,
poi siede al sole
lui le sta vicino
e alto è il sole
e non è più mattino.


La poesia ti riguarda

La poesia ti riguarda
dopo che ti ha guardato:
prima che tu la perda
lei ti ha ritrovato.
Con fatti di parole
ti spiega il tuo pensiero:
fiammiferino sole
si accende sul sentiero.
Con succo di sorriso
ti medica gli errori:
rinchiuso nel preciso
lei ti riporta fuori.
La poesia sta nel mondo
come i pesci nel mare:
più il buio è profondo
più sa illuminare.
Con nomi sorprendenti
Battezza il tuo creato:
un’eco che tu senti
prima di aver gridato.
La poesia ti rivela
dopo che ti ha svelato:
danza di una candela
che col sole ha danzato.

Roberto Piumini, Sole, scherzavo, Nuove Edizioni Romane

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