Le
barche di carta
Giorno
dopo giorno affido le mie barche alla corrente.
A
grandi lettere scrivo sopra il mio nome e quello del mio villaggio.
Spero
che in qualche terra lontana qualcuno le trovi e sappia così che
esisto.
Decoro
le mie barche di carta con i fiori del mio pesco, e spero
che
questi boccioli d'alba approderanno sani e salvi nella notte.
Lascio
andare le mie barche e alzo il viso verso il cielo
dove
soffiano nubi piccole gonfiando le mie vele.
Chissà
quale amico dal cielo me le manda
per
far correre via le mie barche di carta!
Quando
scende la sera affondo il mio viso tra le braccia
e
sogno le mie barche navigare nella notte.
Chi
le guida son le fate che trasportano
i
loro cesti colmi di sogni.
Rabindranath
Tagore, in Tante rime per i bambini corte lunghe
lunghissime, a cura di Fiona
Waters e Chiara Carminati, Mondadori
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