Questa mattina, dopo la lettura di Un amico per Dragone, ho riproposto ai bambini la ragnatela dell’amicizia, un
gioco che riscuote sempre grande successo.
La sua origine non è mi è nota: a me la fece conoscere Giulia, la collega di
religione, quando ancora insegnavo alla scuola dell’infanzia. Funziona benissimo con giocatori di ogni età.
Si chiede ai bambini di
disporsi seduti in cerchio per terra. Ad uno di loro si affida il capo di un
gomitolo, che dev’essere poi lanciato ad un amico che, a sua volta, tenendo il
filo ben teso, lo lancerà ad un altro, e così via, fino ad arrivare all’ultimo
compagno, che concluderà collegandosi al primo. In questo modo si formerà una
grande ragnatela (i cui fili, ho scoperto negli anni, i bambini si
divertono a scavalcare tentando di non calpestarli).
La ragnatela dell’amicizia
mi sembra un buon gioco per conoscere le relazioni tra compagni, per
aggiornarle nel tempo ed in seguito confrontarle. Si può fare ovunque, serve
solo un gomitolo abbastanza lungo, e se si è metodici nel segnare i legami
stabiliti dai bambino consente un’osservazione rapida e immediata delle
relazioni nel gruppo.
Ed ecco il lavoro dello scorso anno, ad inizio prima.
Da
è stato un gioco passare a
per concludere la mattinata con le PAROLE PREFERITE, che sono finite
sull'albero Chissadove, che ci aveva accolto dal primo giorno di scuola.
Per concludere, sempre dallo scorso anno, ecco l'avvio del lavoro di arte: una ragnatela dell'amicizia coloratissima
Nessun commento:
Posta un commento