Prima
della somministrazione
In
questi giorni di Prove Invalsi, che necessitano di somministratori, come fossero una medicina, mi piace pensare ai libri come ad un
prodotto da somministrare a dosi da cavallo, e senza nessuna
controindicazione. Scrivo questi pensieri il giorno prima della
prova di italiano a cui saranno sottoposti i miei alunni, e
addirittura prima di leggere loro il libro scelto per questo settimo
mercoledì al cubo.
Un libro stabilito ormai parecchie
settimane fa, ed ecco che cavalieri e draghi rientrano perfettamente
nella mia programmazione didattica. Sarà un caso? O sarà che la
libertà d'insegnamento ci permette ancora di orientare la nostra
attività verso ciò che maggiormente riteniamo interessante, utile, coinvolgente?
Ciò
detto, questa mattina ho un dubbio: non sarà
Re
Valdo e il drago
di Peter Bently - Helen Oxenbury, Il Castoro
un libro poco adatto per bambini di
ormai 8 anni? Un libro con testo e illustrazioni troppo “da
piccoli”? (lo era forse anche Nel paese dei mostri selvaggi, ma ciò
non ci impedisce di amarlo ad ogni età).
Qui la versione delle Briciole di Pollicino
Qui quella di Scaffale Basso
E così sono partita, con tutti i miei dubbi.
Qui la versione delle Briciole di Pollicino
Qui quella di Scaffale Basso
Come incomincia:
“Valdo,
Teo e Berto
voglion
fare un castello
per
Re Valdo ei suoi uomini,
invincibile
e bello.
Una
scatola grande,
un
lenzuolo, paletti,
un
paio di sacchi,
dei
mattoni un po’ rotti.
Un
bel trono regale
Col
piumino scucito,
un
ponte che sale, una bandiera,
e
il castello è finito.
-Siete
pronti miei prodi
a combattere
il drago?
Difendete
il castello!-
Così
grida Re Valdo.”
BENTLY P. – OXENBURY H., Re Valdo e il Drago, Il Castoro
E così sono partita, con tutti i miei dubbi.
Durante
la somministrazione
Ma
è vero o è un sogno?
Cosa
fanno?
Con
quattro piedi?
Sarà
un cane...
Cos'è?
Sono
il papà e la mamma!
Queste,
e poche altre, che non ricordo, sono state le uniche parole
pronunciate durante la lettura: occhi spalancati e fiati sospesi, a
dimostrare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che alcune
storie sono davvero senza tempo e senza età.
A
casa, io ho immaginato che ero in una guerra. C'era un armadio vuoto
nella mia cameretta, io ci sono entrato come se fosse la mia base
militare. C'era un foglio, e ci ho scritto “Adesso vado” e ho
immaginato di andare in guerra in camera mia. Sentivo un buon odore
perché la mamma stava cucinando.
Quando
ero a casa, stavo giocando mentre A. faceva i compiti ed ero sul
divano e mi sono portato lì un computerino mio che era finto. Ho
immaginato che fosse la navicella spaziale e di andare a combattere
nello spazio.
Un
giorno, quando erano venuti i miei zii, ho immaginato che il divano
era la mia nave e che i cuscini fossero le finestre e la coperta
azzurra era il mare.
Io
un giorno con F. ho costruito una capanna con il piumone che
avevo in taverna e poi abbiamo fatto finta che quella era la nostra
capanna e che eravamo andate in campeggio.
Io
una volta con mia cugina, ero a casa sua e abbiamo fato finta che il
divano era una capanna e tutti i cuscini erano un giardino, Dopo
abbiamo costruito delle costruzioni e abbiamo fatto finta che erano
degli animali, abbiamo fatto degli alberi e abbiamo combattuto con
gli alberi e con gli animali.
Io
e S. una volta eravamo fuori in giardino e siamo andati in questo
posto con tantissimi alberi, un bosco, e abbiamo fatto finta che
eravamo sotto terra con una base e che io e lui stavamo andando in
questi posti diversi per combattere.
Io
quando c'era anche S. a casa mia abbiamo fatto una specie di
brandina che abbiam fatto finta che era una barca e poi abbiamo
immaginato che c'era tutto il mare e Rino e Tito erano gli squali e
che c'erano i pesci, ci siamo tuffati e abbiamo fatto finta di
prenderli.
Un
giorno, quando sono andata a casa di C., siamo andate sul
lettone con i pupazzi e facevamo le dottoresse.
Io,
quando avevo sei anni, nella mia stanza ho preso un drago giocattolo
e con la pistola ho sparato e l'ho fatto cadere. Lo sparo è lungo
fino a tre metri.
Io
di sopra nella mia cameretta ho delle armi e anche dei foderi, poi io
mi armo, scendo giù e faccio finta di combattere.
Una
volta, dentro la cabina armadio ho fatto finta di essere dentro un
castello; c'è uno spazio dove metto i vestiti, ho cercato di
arrampicarmi e sono arrivato fino alla cima della cabina-armadio, poi
ho fatto un volo e son caduto.
Io
un giorno con A. abbiamo...la mia mamma ha tirato un po' in là
il divano, c'era uno spazietto e facevamo che lì era la nostra
casetta.
Un
giorno, da mio cugino, stavamo giocando ai supereroi: le sedie
avevano un pulsante, noi lo schiacciavamo e andavamo in una base che
era il terrazzo di nostro cugino. Io avevo un cavallo e la macchina
di mio papà, A. aveva la macchina di nostro zio e mio cugino la
macchina dell'altro zio e poi dovevamo sconfiggere i cattivi con
pugni e calci e abbiam fatto finta che c'era una barca e andavamo in
giro. A. pescava gli squali, io guidavo la nave e T. buttava giù
i birilli infuocati e incendiava le altre navi.
Io,
a casa mia, con F., visto che F. aveva portato le mitraglie,
abbiamo fatto finta di essere dei cacciatori e siamo andati in giro
per la mia casa facendo finta di sparare agli orsi, ai leoni e alle
tigri.
Io,
un giorno, da solo, sono uscito in giardino con una pistola a pallini
e stavo immaginando che ero in una guerra. E allora stavo immaginando
che un tronco era il mio nemico, allora io gli sparavo e poi lo avevo
ucciso. Poi ho sentito la mia mamma che mi chiamava e sono andato
dalla mia mamma.
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