È lunedì, un lunedì di metà gennaio.
La classe è impegnata in
una verifica di grammatica: dodici verbi da analizzare (sono una vecchia
maestra, ormai).
Fortunatamente, A. parla e
capisce l’inglese. Sfortunatamente, il mio inglese è a un livello simile a
quello dei miei alunni.
Fortunatamente, in classe
con noi c’è L., lingua madre inglese, un fantastico mediatore linguistico.
Sfortunatamente, L. è impegnato nella verifica.
Fortunatamente, qualche
mese fa Giulia Natale ha avuto un’idea fantastica: un’app per aiutare i bambini
migranti di lingua inglese e araba nell’apprendimento di un primo vocabolario
in lingua italiana.
Per un’ora, A. ed io
giochiamo col mio telefono, mentre con un occhio sorveglio il regolare
andamento della verifica; A. legge le parole in italiano e inglese, io le
correggo la pronuncia italiana e ogni tanto le faccio qualche domanda. Talvolta
mi guarda perplessa, ed io mi immagino come sarebbe essere catapultata in Sri
Lanka senza conoscere una parola della lingua locale, con un inglese
approssimativo come il mio e senza la app di Giulia.
Benvenuti ABC è qui. È un
regalo. È imperdibile.
P.s.
Che bello riconoscere le cetonie della mia amica Geena Forrest, e scoprire la pentola della mia amica Lisa D'Andrea!
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