Ci sono giorni in cui sono
attanagliata da un cruccio: che i miei ragazzi non siano abbastanza competenti
nella correttezza ortografica. È qualcosa su cui medito spesso, perché la
capacità di scrivere correttamente è un biglietto da visita importantissimo,
non solo nelle relazioni lavorative, ma anche in quelle personali.
Come mi accade spesso, il primo pensiero è che sia una mia responsabilità: non ho lavorato abbastanza, non l’ho
fatto nel miglior modo possibile, con la necessaria continuità. Poi, altrettanto spesso,
la riflessione prosegue: se mi baso sulla produzione autonoma, osservo che
forse, mentre scrivono, i ragazzi sono maggiormente concentrati sui contenuti
che sulla forma.
Occorre quindi consolidare
sia le competenze che la capacità di autocorrezione.
Non tutti sono ancora sicuri. Per questo motivo, qualche
settimana fa ho formato nelle due classi dei gruppi molto disomogenei che
permettessero ai ragazzi ancora incerti, per i più svariati motivi, di essere
sostenuti dai compagni più sicuri.
Abbiamo giocato.
20 minuti
al giorno per ogni richiesta (doppie, suoni GN/GLI, parole accentate, divisione
in sillabe). Punteggi assegnati ad ogni squadra sulla base del numero di parole corrette. Un punto per ogni parola contenente una coppia di doppia, due per la doppia coppia... Nel caso della divisione in sillabe, tanti punti quante sono le sillabe, corrette, di ogni parola scritta.
Dopo il gioco a squadre, attività di
consolidamento a coppie, per rinforzare ulteriormente l'efficacia del tutoraggio. Infine, nei giorni scorsi, la verifica.
So bene che avrei potuto utilizzare il
dettato.
Mi piace invece, fin da
quando erano più piccoli, che siano loro a mettersi in gioco in prima persona,
recuperando nella memoria, nel vissuto, in quanto ripetuto in classe o
ripassato a casa, le parole adatte.Cinque esercizi, dieci minuti di tempo per ognuno.
So bene che i risultati
saranno tra i più diversi, e soprattutto che la valutazione sarà
difficilissima, ma non me ne preoccupo: come sempre, non conterà il risultato
finale, ma il percorso fatto dal primo giorno fino ad ora.
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