giovedì 26 ottobre 2017

La sindrome di Spiderman, ovvero L'altra faccia del potere


-Anto, ci leggi anche Il maestro nuovo è tornato?
-Mhh… non credo. Prima comunque lo devo leggere io, poi caso mai ve lo presto. Ho intenzione di leggervi altro. Anzi, a giudicare dai quaderni che ho corretto oggi, forse sarebbe meglio che vi leggessi un po’ meno e facessimo un po’ di ortografia in più.
Una voce a  metà classe: -Eh, lo dice anche mia mamma.


Non era una boutade, la mia, e neppure una ricerca di consenso. Semplicemente una riflessione ad alta voce, come tante altre fatte con i ragazzi. Una riflessione che, certi giorni, mi toglie tranquillità e un po’ di sonno, e appesantisce quel senso di responsabilità che è l’altra faccia del potere. E il fatto che lo dica anche la mamma di X, e chissà quante altre, certo non mi tranquillizza.

Ci penso spesso, a quanto tempo sottraggo, con la lettura, le riflessioni ad alta voce, le conversazioni, il tentativo di orientare la produzione scritta in una direzione personale, originale, efficace, a quel che è il lavoro canonicamente scolastico.

Sicuramente tanto. Forse troppo. E il pensiero di sbagliare, di percorrere una strada che non sia la migliore, la più adatta per i ragazzi di cui ti prendi cura, a volte può far mancare il fiato. Credo lo sappiano bene molti insegnanti.

Ti chiedi se il tentativo di imboccare sentieri nuovi non sia semplicemente presunzione; se tutto il gran parlare che si fa ogni giorno in classe stia davvero servendo a qualcosa; se le centinaia di libri letti in questi quattro e più anni abbiano lasciato dei segni buoni, dei semi che vadano oltre quel che si può scorgere tra le righe di un quaderno. Ti chiedi se, quando fra qualche mese li lascerai, saranno pronti per il “grande salto”. E se non lo fossero, quanta responsabilità sarebbe tua.

Per natura, per carattere, educazione e formazione, mi rispondo sempre: tanta, se non tutta.

Poi, penso a quanto di bello e buono abbiamo costruito in questi anni. E mi auguro che, sull’altro piatto della bilancia, ci sia anche questo.

Una voce, dalla parte opposta della classe:
-Anto, era meglio se oggi non correggevi.

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