-Anto, ci leggi anche Il maestro nuovo è tornato?
-Mhh… non credo. Prima comunque lo devo leggere io, poi
caso mai ve lo presto. Ho intenzione di leggervi altro. Anzi, a giudicare dai
quaderni che ho corretto oggi, forse sarebbe meglio che vi leggessi un po’ meno
e facessimo un po’ di ortografia in più.
Una voce a metà
classe: -Eh, lo dice anche mia mamma.
Non era una boutade, la mia, e neppure una ricerca di
consenso. Semplicemente una riflessione ad alta voce, come tante altre fatte con
i ragazzi. Una riflessione che, certi giorni, mi toglie tranquillità e un po’
di sonno, e appesantisce quel senso di responsabilità che è l’altra faccia del
potere. E il fatto che lo dica anche la mamma di X, e chissà quante altre, certo non mi tranquillizza.
Ci penso spesso, a quanto tempo sottraggo, con la
lettura, le riflessioni ad alta voce, le conversazioni, il tentativo di
orientare la produzione scritta in una direzione personale, originale,
efficace, a quel che è il lavoro canonicamente scolastico.
Sicuramente tanto. Forse troppo. E il pensiero di sbagliare,
di percorrere una strada che non sia la migliore, la più adatta per i ragazzi
di cui ti prendi cura, a volte può far mancare il fiato. Credo lo sappiano bene
molti insegnanti.
Ti chiedi se il tentativo di imboccare sentieri nuovi non
sia semplicemente presunzione; se tutto il gran parlare che si fa ogni giorno
in classe stia davvero servendo a qualcosa; se le centinaia di libri letti in
questi quattro e più anni abbiano lasciato dei segni buoni, dei semi che vadano
oltre quel che si può scorgere tra le righe di un quaderno. Ti chiedi se,
quando fra qualche mese li lascerai, saranno pronti per il “grande salto”. E se
non lo fossero, quanta responsabilità sarebbe tua.
Per natura, per carattere, educazione e formazione,
mi rispondo sempre: tanta, se non tutta.
Poi, penso a quanto di bello e buono abbiamo costruito in
questi anni. E mi auguro che, sull’altro piatto della bilancia, ci sia anche
questo.
Una voce, dalla parte opposta della classe:
-Anto, era meglio se oggi non correggevi.
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