Penso spesso al grande
potere – e alle enormi responsabilità – degli insegnanti.
Spesso il peso della
responsabilità prende il sopravvento sulla bellezza del potere.
Ci sono poteri belli, e
buoni. Come delle magie.
Uno è la lettura ad alta
voce.
È il mio potere. Ci credo
fortemente. I fatti lo dimostrano, e ne dimostrano la forza.
Da qualche settimana leggo
in classe Il maestro nuovo, di Rob Buyea, Rizzoli.
Non è una nuova uscita,
tanto che l’ho già letto ai miei alunni di quinta del ciclo precedente.
Ma è sempre perfetto per
parlare di punti di vista, stereotipi, pregiudizi, responsabilità individuale e
collettiva.
Ieri ne ho terminato la lettura
in una classe. E ho detto ai ragazzi che avrebbero avuto 20 minuti per
scrivere, del libro e della lettura, ciò che volevano. I minuti sono poi
diventati 25, e infine 30. Qualcuno avrebbe voluto continuare. Tutti i testi
sono stati scritti di getto, senza traccia, senza prima copia.
Lo so, ci sono ancora degli
errori ortografici. E la sintassi non è sempre perfetta. Ma molti non sono
riusciti neppure a rileggere, tanto meno a correggere. Io, intanto, ho
sbirciato e fotografato. Ne valeva la pena.
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