Da quando i miei alunni sono
diventati ragazzi grandi, frequento in modo meno continuo la variegata
produzione di albi illustrati. Fortunatamente, ho le amiche del Mercoledì al
cubo, Barbara e Ilaria, le Briciole di
Pollicino, e Maria Polita di Scaffale Basso, a tenermi aggiornata sulle nuove uscite particolarmente interessanti.
Qui la versione delle Briciole.
Qui quella di Scaffale Basso.
Qui la versione delle Briciole.
Qui quella di Scaffale Basso.
In questi giorni, riflettevo
sul fatto che ci sono alcune case editrici le cui pubblicazioni prediligo e
utilizzo di frequente per i miei lavori in classe. Una di queste, che negli
ultimi mesi ha pubblicato titoli davvero notevoli, è Terre di mezzo.
Così, mi accingo ad aprire l’albo
scelto per il nostro Mercoledì al cubo con aspettative molto alte, curiosa di
verificare se e quanto saranno rispettate.
L’illustrazione di copertina
mi pare riprenda uno stile d'altri tempi, che ben si sposa a quello della panchina su
cui sono sedute le due amiche, Molly e Mae, citate fin dal titolo.
Molly e Mae
Due amiche, un viaggio
di
Danny Parker e Freya Blackwood, Terre di mezzo
Se avessi accanto a me un
bambino, gli chiederei cosa si aspetta: un viaggio reale, fantastico,
immaginato?
Le risguardie sono giocate
sui toni di un azzurro molto chiaro e del giallo, che ben si fondono a creare
il verde. E vien voglia anche a un adulto di tuffarsi, in questa campagna, e
farci una corsa, per buttarsi tra l’erba alta.
Poi, due paia di gambe penzolanti
dal bordo di quello che si rivelerà essere un sedile; e girando pagina, ecco
una scala - una scala fissa, non mobile -, una rotaia e una vecchia stazione, che si affacciano
sulla doppia pagina.
Così, la storia può
finalmente cominciare. O forse, cominciata lo è già?
Perché Molly e Mae sono
amiche, ce lo dice il titolo; anzi, forse lo sono appena diventate. E stanno per partire. E per un bambino, ma anche per alcuni adulti, l’avventura non inizia forse ancor prima della partenza?
Vediamo le due amiche ridere,
contare, nascondersi e trovarsi, masticare, prendersi una sgridata e
appiccicarsi; in una doppia definita dal cartello ORARI, le osserviamo alle
8.24 farsi delle fotografie, alle 8.32 stare in equilibrio, alle 8.40 improvvisare
un balletto, alle 8.45 scambiarsi caramelle e alle 9.05 segreti. Le 9.10 sono
scandite da un Per sempre.
Intanto il VIAGGIO è davvero
cominciato, e nella mente tornano i bambini che abbiamo incontrato nei nostri
viaggi in treno.
C’è il tempo anche per
litigare, e girarsi da un’altra parte, mentre il cielo, fuori, si tinge di
grigio, la pioggia annacqua il panorama, i campi e le fattorie sbiadiscono.
Ma è forse la parola PONTE
quella che maggiormente mi colpisce, in un richiamo davvero forte e immediato
al potere delle parole che, così come feriscono, hanno però l'enorme potere di
ricostruire ciò che pare spezzato.
Nel frattempo, è giunta la
sera, e con essa la fine del viaggio.
Un libro che certamente si
presta a una lettura su più livelli; un libro in cui ognuno di noi potrà
riconoscere il proprio viaggio, e chi sono gli amici che lo accompagnano.
A questo link è possibile sfogliare alcune pagine del libro.
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