lunedì 26 ottobre 2015

Libri PIPPI: L'albero Giovanni e i suoi amici

Due anni fa, a scuola, nei primi giorni insieme ai mie alunni,  facemmo la conoscenza dell’albero Giovanni

 

(e già allora mi sembrò straordinario pensare che un albero potesse avere lo stesso nome di uno zio, di un nonno o di un cugino).


Questo il post di settembre 2013: facevamo la prima...


Riflettevo poco fa sulle immagini di Nicoletta Costa; temo che in questi anni noi, insegnanti che mal si destreggiano con gli strumenti dell’arte, abbiamo concorso in modo massiccio alla banalizzazione dei suoi personaggi, tanto chiari e immediati nella loro semplicità da permettere a chiunque di riprodurli per agghindare aule, finestre e cartelloni.

Ecco, mi spiacerebbe se i disegni della Costa fossero guardati ormai con lo sguardo che oltrepassa il quotidiano ed il consueto perché alla ricerca di altro. Ai bambini, e anche a molti adulti, piacciono davvero tanto; credo perché trasmettono una sensazione di serenità che spesso manca nella vita di alcuni.
A noi il compito di proporre anche altro; ma questo vale per qualsiasi aspetto dell'esistenza...
L'indicazione di lavoro di questa mattina, dopo la lettura di "L'albero Giovanni e la bambina" è stata: Disegniamo l'albero Giovanni come l'ha disegnato l'illustratrice"
Ecco alcune opere:










Come incomincia:

“L’albero Giovanni è ormai un albero alto e robusto.

Tutti sanno che l’albero Giovanni ha un ottimo carattere.

Sopporta, senza protestare, un sacco di gatti che discutono per tutta la notte.

Non si arrabbia neanche quando l’uccello Luigi invita tutti gli amici a far merenda sui suoi rami.

E sopporta anche di peggio! L’albero Giovanni è molto paziente.”


COSTA N., L’albero Giovanni e i suoi amici, Einaudi ragazzi



P.S. Giochino semplice semplice: prima della lettura, sono passata davanti ad ogni bambino mostrando la copertina del libro, poi l’ho girata e ho chiesto loro quali particolari ricordassero. È stupefacente in pochi istanti cosa possa cogliere lo sguardo di un bambino: uno di loro mi ha detto: “C’era un uccellino dentro una copertina!”

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