Il
passaggio successivo alla presa di coscienza che una lingua inventata, di cui non sappiamo interpretare il codice, non è comprensibile e non può essere usata per comunicare, mi è parso distinguere una lingua
inventata da una lingua straniera: così, il giorno dopo la lettura del Codex, ho portato a
scuola un albo illustrato acquistato a Bologna durante l'ultima Fiera
Internazionale del Libro per Ragazzi
Si
les parents lapins dormaient avec leurs enfants
di Malika Doray , Edition MeMo
Non padroneggio
perfettamente il francese, ma il testo è breve e facilmente
comprensibile. Le immagini sono assolutamente deliziose, fatte
apposta per essere ricopiate dai bambini utilizzando i pennarelli a
punta fine (anche se, giustamente, uno di loro mi fa notare che le
illustrazioni sembrano realizzate ad acquarello, poiché ci sono le
sfumature: sono davvero felice che stiano affinando la loro capacità di
osservazione).
Chiedo ad un bambino in
prima fila di leggere il titolo: il compito viene eseguito senza
particolari difficoltà (al termine della lettura, un compagno
esclama: Per forza, l'alfabeto è uguale al nostro!”).
Poi leggo io, mostrando
le immagini: prima senza interruzioni (“Ma è francese!”
esclamano i bambini, abituati ad alcune mie espressioni abituali
pronunciate arrotando la R), poi soffermandomi su ogni parola, in
modo da permettere di cogliere le assonanze (parents, dormir, jours,
alors, se serrer, agrandir, lit, cousins, allonger, poulpes,
océan...), infine leggendo la traduzione in italiano.
La lingua straniera non si capisce ma si riesce a leggere, quella inventata non si riesce a leggerla.
Il
libro della inventata è più grande e più disegnato accuratamente,
con tutte le cose colorate, invece questo qua c'ha solo i contorni.
Il
libro che ci hai letto ieri erano diverse le parole e questo nella
lingua che ci hai letto adesso era diversa la lingua
Il
libro che ci hai letto adesso faceva ridere perché dicevi tutte le
parole con la r e non si capiva niente e poi quello che ci hai letto
ieri era con le lettere straniere ma con tante immagini.
La
lingua inventata è diversa dalla lingua che non è inventata perché
quella inventata non ce la facciamo a leggerla.
Il
librone che ci hai letto ieri aveva delle pagine solo con le scritte,
invece quello che ci hai letto oggi aveva scritte e disegni.,
La
lingua inventata è divertente, quella straniera facciamo fatica a
leggerla.
La
lingua straniera è francese, la lingua inventata è una lingua che
non si parla nel mondo.
Quello
di ieri non si poteva leggere, quello di oggi si può leggere perché
non è inventata la lingua.
Le
immagini erano diverse.
La
lingua inventata non riescono a leggerla in tutto il mondo, la lingua
straniera se non riusciamo noi a leggerla magari la può leggere
qualcun altro.
La
lingua inventata è inventata, invece la lingua straniera esiste al
mondo perché è francese.
La
lingua straniera la possono capire tante persone, invece quella
inventata la può capire solo uno che l'ha inventata.
Una
lingua inventata la può leggere il signore che l'ha inventata, una
lingua straniera la può parlare chi è di quella lingua, e chi vuole
la può anche studiare.
Una
lingua inventata è una lingua che nessuno conosce, una lingua
straniera invece è una lingua che qualcuno conosce.
Una
lingua inventata è una lingua che solo una persona sa, e quella
straniera è quella che alcune persone sanno e altre no.
La
lingua inventata tu inventi, inventi anche l'alfabeto, le parole,
invece la lingua straniera è una lingua che tu non puoi capire, ma
altri la capiscono.
La
lingua straniera si può studiare e imparare, e ci sono persone che
la sanno già, mentre la lingua inventata non si può studiare perché
non sai quali parole sono.
La
lingua straniera la sanno quelli che sono di quel paese o se no la
puoi capire dai genitori, dalla scuola, e la lingua inventata la
inventi e la capisci solo te.
Quando infine chiedo loro come mai sia stato abbastanza semplice
comprendere il significato di alcune parole, prima rispondono:
“Perché tu sai il francese”, poi, in entrambe le classi,
un bambino alza la mano e dice: Perché il francese, come lo
spagnolo e l'italiano, “viene” dal latino.
È qualcosa di cui talvolta abbiamo già parlato in classe; e il fatto che qualcuno se lo ricordi, mi sembra davvero un buon segno.
Nessun commento:
Posta un commento