Da qualche anno abbiamo l’abitudine
di accogliere i nuovi alunni delle classi prime con un piccolo spettacolo
tratto dagli albi illustrati per l’infanzia, di cui loro siano sia spettatori
che protagonisti.
Cinque anni fa avevamo
utilizzato
Quest’anno abbiamo scelto
di mettere in scena
Come
incomincia:
“Nel
bosco si avvicina l’autunno e mamma Topini è molto indaffarata. Domani i suoi
sette topolini andranno a scuola per la prima volta.
Sette
cappelli fabbricati con i tappi di bottiglia. Sette tascapani gialli. Sette
paia di scarpe in guscio di noce. Tutto fatto da mamma Topini.
-Domani
andrete a scuola. Questa sera, quindi, bisogna andare a letto presto-, dice la
mamma.
Ma
i sette piccoli rispondono: -Io non voglio andare a scuola perché è troppo
lontana.
-Io
non voglio andarci perché di mattina ho sonno.
-Io
non voglio andarci perché fuori c’è il vento freddo.
-Io
non voglio andarci perché non conosco gli altri bambini.
-Io
non voglio andarci perché ci sono i cattivi.
-Io
non voglio andarci perché lungo la strada ci sono i serpenti.
-Io
non voglio andarci perché non voglio.”
YAMASHITA–
IWAMURA, La famiglia Topini va a scuola, Babalibri
(ne ho già parlato qui http://apedario.blogspot.it/search/label/topini
)
Ci sembra uno
splendido modo per rassicurare i bambini (tutti hanno qualche paura,
soprattutto nei confronti di qualcosa di nuovo come la scuola, ma una mamma
attenta e previdente e tanti compagni fanno la differenza) e per raccontare in
modo piacevole un nuovo inizio.
Questa mattina saremo
impegnate a realizzare 54 orecchie da topo e un lungo serpentone di stoffa che
ci aiutino a calarci nella parte. Lisa naturalmente sarà Mamma Topini ed io il
narratore…
A breve le foto!
P.s.
A tante colleghe che hanno
sfogliato il libro, i fili che la mamma stende come rotaie del treno hanno
fatto venire in mente la lodevole iniziativa del pedibus, praticata con successo dove sia possibile avvalersi della
collaborazione dei volontari.
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