Questa mattina a scuola abbiamo fatto la conoscenza
dell’albero Giovanni
(e già mi sembra
straordinario pensare che un albero possa avere lo stesso nome di uno zio, di
un nonno o di un cugino).
Riflettevo poco fa sulle
immagini di Nicoletta Costa; temo che in questi anni noi, insegnanti che mal si
destreggiano con gli strumenti dell’arte, abbiamo concorso in modo massiccio
alla banalizzazione dei suoi personaggi, tanto chiari e immediati nella loro
semplicità da permettere a chiunque di riprodurli per agghindare aule, finestre
e cartelloni.
Ecco, mi spiacerebbe se i
disegni della Costa fossero guardati ormai con lo sguardo che oltrepassa il
quotidiano ed il consueto perché alla ricerca di altro. Ai bambini, e anche a
molti adulti, piacciono davvero tanto; credo perché trasmettono una sensazione
di serenità che spesso manca nella vita di alcuni.
A noi il compito di proporre anche altro; ma questo vale per qualsiasi aspetto dell'esistenza...
L'indicazione di lavoro di questa mattina, dopo la lettura di "L'albero Giovanni e la bambina" è stata: Disegniamo l'albero Giovanni come l'ha disegnato l'illustratrice"
Ecco alcune opere:
Come incomincia:
“L’albero Giovanni è ormai
un albero alto e robusto.
Tutti sanno che l’albero
Giovanni ha un ottimo carattere.
Sopporta, senza
protestare, un sacco di gatti che discutono per tutta la notte.
Non si arrabbia neanche quando
l’uccello Luigi invita tutti gli amici a far merenda sui suoi rami.
E sopporta anche di
peggio! L’albero Giovanni è molto paziente.”
COSTA
N., L’albero Giovanni e i suoi amici, Einaudi
ragazzi
P.S.
Giochino semplice semplice: prima della lettura, sono passata davanti ad ogni bambino mostrando la
copertina del libro, poi l’ho girata e ho chiesto loro quali particolari
ricordassero. È stupefacente in pochi istanti cosa possa cogliere lo sguardo di
un bambino: uno di loro mi ha detto: “C’era
un uccellino dentro una copertina!”
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