Ho
come la sensazione che, negli ultimi anni, tutto ciò che ha a che
fare con l'attesa del Natale si sia dilatato nel tempo, cominciando
con un anticipo che trovo eccessivo. A casa mia, da tradizione,
albero e presepe si preparano l'8 dicembre e si ripongono il 6
gennaio. È pur vero che l'inizio del mese dell'ultimo mese dell'anno
porta con sé la tradizione ormai consolidata del calendario
dell'Avvento, utilizzato in svariate forme anche nelle classi.
Al
termine dell'elenco di tutte le attività da fare in attesa del
Natale (e che ci hanno permesso di riflettere insieme sull'uso dei
sinonimi, soprattutto del verbo preparare),
ho aggiunto una tra le mie preferite:
leggere
e ascoltare storie natalizie.
La
prima è una leggenda polacca, Le decorazioni di Natale, tratta
dal bel libro di Josette Gontier
Meravigliosi
racconti di Natale
ripubblicato lo scorso
anno da Einaudi.
Le
storie di Natale di questa raccolta non conoscono confini,
attraversano l'intera Europa per approdare negli Stati Uniti.
Germania, Polonia, Norvegia e Italia offrono un eguale contributo di
immaginario religioso, popolare e letterario: così si incontrano
nordici troll, creduloni e paurosi; si cammina nella tundra innevata
con l'anziana Babuslika, ci si diverte a ripetere la "conta"
di San Nicola di Bari senza perdere di vista grandi classici della
letteratura come il Canto di Natale di Dickens e Lo Schiaccianoci di
Hoffmann.
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