Come ogni anno, in prossimità delle vacanze si
ripresenta l’annosa questione dei compiti. Sì, no, tanti, pochi, quanti?
Nel corso degli anni, ho
letto tutto e il contrario di tutto; ma soprattutto mi sembra che spesso la discussione sui compiti sia diventata un pretesto per schierarsi e, in alcuni casi, cercare facili consensi.
Ho già scritto altre volte
come la penso a riguardo; ma quest’anno mi piaceva condividere la riflessione
su compiti e vacanze con i ragazzi, ormai grandi e dotati in maniera chiara ed evidente di pensiero autonomo.
Ho quindi chiesto loro di
esprimere il proprio parere a riguardo.
Naturalmente ci sono stati i sostenitori del "nessun compito", perché...
Non
ce n’è bisogno
Io
non vorrei nessun compito così possiamo concentrarci un po’ di più sul Natale e
le altre feste per ritornare freschi a scuola
Nessun compito perché così almeno ci riposiamo durante le vacanze dai compiti e dalla scuola
Nessun compito perché così almeno ci riposiamo durante le vacanze dai compiti e dalla scuola
Io
non vorrei nessun compito, perché se uno vuol fare una vacanza normale la fa
giocando, perché adesso è quasi Natale e ti occupi di quello
Io non vorrei fare i compiti perché devi passare anche del tempo con la tua famiglia
Io penso che non li voglio perché sabato e domenica abbiamo sempre i compiti per lunedì…al massimo volevo fare il diario che abbiamo fatto per l’estate
Io non vorrei fare i compiti perché devi passare anche del tempo con la tua famiglia
Io penso che non li voglio perché sabato e domenica abbiamo sempre i compiti per lunedì…al massimo volevo fare il diario che abbiamo fatto per l’estate
Ma
perché qualcuno non può fare i compiti che vuole?
Il
compito non potrebbe essere rilassarsi durante le vacanze?
Altri sostengono:
Io
penso che servano, così ci esercitiamo sulle operazioni, sull’analisi
grammaticale e sulle altre cose, e un libro da leggere che piace a noi senza
che tu ci dici il titolo
Secondo me sì, se no quando ritorniamo a scuola non ci ricordiamo più niente
Servono
perché ti ricordi tutto quello che hai imparato, ma alcune volte, metti il caso
che vuoi stare con la tua famiglia e sei impegnato a fare i compiti, stufano un
po’. Io proporrei analisi grammaticale, un libro e magari fare anche un disegno
che ritrae quello che hai passato durante le vacanze
Secondo me i compiti servono a tenerti in allenamento la memoria per non dimenticarsi nei giorni liberi quando non c’è scuola; come compiti vorrei leggere un libro come ogni anno e inventare una storia che poi si trascrive in un libro che non deve essere per forza natalizia
A me piacerebbe fare molti compiti e questi cinque che ho scritto non dobbiamo farli per forza tutti: leggere un libro con più di 120 pagine, esercitarci nella calligrafia, ovviamente per chi scrive male, scrivere dei testi, ascoltare un po’ di musica dal mondo, una per ogni continente, esercitarci a disegnare e scrivere una frase importante sotto il disegno
Secondo me i compiti servono a tenerti in allenamento la memoria per non dimenticarsi nei giorni liberi quando non c’è scuola; come compiti vorrei leggere un libro come ogni anno e inventare una storia che poi si trascrive in un libro che non deve essere per forza natalizia
A me piacerebbe fare molti compiti e questi cinque che ho scritto non dobbiamo farli per forza tutti: leggere un libro con più di 120 pagine, esercitarci nella calligrafia, ovviamente per chi scrive male, scrivere dei testi, ascoltare un po’ di musica dal mondo, una per ogni continente, esercitarci a disegnare e scrivere una frase importante sotto il disegno
Durante la discussione, si leva chiara una voce:
A
votazioni nessuno fa i compiti
Al di là della sintassi non esattamente corretta, la posizione è chiara: questo ragazzino mi sta dicendo che se si votasse, come avviene spesso in classe quando è necessario prendere delle decisioni condivise, la maggioranza dei ragazzi sceglierebbe di non fare i compiti. Questa previsione (anche se alla prova dei fatti non si rivelerà corretta) mi fa molto
riflettere: dove sta la linea sottile che separa la democrazia che cerchiamo di
praticare in classe con la mia necessità di continuare ad essere guida, pungolo
per la riflessione, voce critica e, anche in questo caso, forse dissonante?
Spiego ai ragazzi che anch’io
ho la mia idea, ed è necessario tenerne conto, perché credo ci sia differenza
tra ciò che ci piace fare e ciò che è giusto.
Ci
piacerebbe niente compiti
Penso
che sia giusto studiare un po’
Non
è giusto perché un po’ di compiti bisogna averli
È
giusto avere dei compiti, ma non tantissimi, per tenerci in allenamento
Penso
che sia giusto non avere compiti perché non mi piace farli e perché se non hai
compiti puoi giocare di più
Perché
così hai un po’ più di tempo libero
Continuiamo a discutere:
Io voglio fare un compito: leggere un libro
Sto
con lui.
Nooo…
L’analisi
grammaticale
Uguale
per tutti (sì / no)
Ripassare
i verbi
Leggere
un libro come facciamo tutti gli anni e poi come abbiamo fatto d’estate il
diario delle vacanze
Potremmo
registrare delle musiche dove andiamo in vacanza
Scrivere
una poesia per Natale
Io
vorrei rifare #soloparolebelle
Finalmente qualcuno pronuncia la frase che aspettavo:
Ognuno dovrebbe esercitarsi un po’ su quello in cui ha fatto più fatica, e vorrei aggiungere non troppo
A questo punto siamo pronti per scrivere i nostri compiti
per le vacanze:
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