Se c’è una cosa che amo sono le connessioni.
Quando quel che faccio
sottende un’infinita serie di legami, a volte invisibili ma resistenti, mi pare
che tutto acquisti nuovo e più profondo significato.
Da due anni, ormai, l’appuntamento
con il Mercoledì al cubo è una festa che vede narratori Scaffale Basso,
Briciole di Pollicino e Apedario; in realtà, quattro donne unite dal caso,
dalla vita e da una passione comune, che una volta al mese scrivono dello
stesso libro.
Questa volta ho utilizzato l'albo scelto,
Il postino dei messaggi in
bottiglia
di
Michelle Cuevas e Erin E. Stead, Babalibri
per introdurre l'appuntamento di pochi giorni fa in quinta per A scuola si legge
Scrivere per comunicare
Ho cominciato proprio con la
lettura di quest’albo, con l’obiettivo dichiarato di sfatare un mito: gli albi
illustrati non sono riservati ai piccoli, ma un dono per chiunque desideri
goderne con tutti i sensi.
L’albo narra la vita
solitaria di un pescatore -unica compagnia, un gatto e una mucca fuori casa- il
cui compito è scrutare le onde, per avvistare bottiglie contenenti messaggi da
portare a destinazione.
Il suo più grande desiderio,
la sua speranza, è trovare un giorno un messaggio destinato proprio a lui. […] ricordava che sarebbe stato facile come
trovare sulla spiaggia un frammento d’unghia del piede di una sirena. Però gli
sarebbe piaciuto.
E come in tutte le storie
che si rispettino, un giorno qualcosa di nuovo accade. Un messaggio senza
destinatario, né alcuna indicazione su dove recapitarlo.
È un libro a tratti triste e
doloroso, questo, in cui la riflessione sulla solitudine emerge prepotente -è
avvenuto anche durante la discussione con i ragazzi. Ma è allo stesso tempo un
libro colmo di speranza: quel sentimento che ci costringe ad aprirci
continuamente, incessantemente, alla vita e alle possibilità che essa ci offre,
nonostante le esperienze, anche negative, precedenti.
Come incomincia:
“Il
postino di messaggi in bottiglia viveva solo in cima a un’altura, con un albero
soltanto a fargli ombra. Tutto il tempo teneva gli occhi fissi sulle onde, in
cerca di un luccichio di vetro.
Il
suo era un lavoro della massima importanza.
Era
suo compito aprire ogni bottiglia arrivata per mare e assicurarsi che fosse
portata a destinazione.
A
volte, per consegnare una bottiglia, bastava semplicemente passeggiare fino al
villaggio vicino.
Altre
volte doveva viaggiare finché la bussola non arrugginiva e la solitudine
diventava tagliente come una squama di pesce.
A
volte i messaggi erano molto vecchi, disseccati come foglie autunnali.
Altre
volte i messaggi erano scritti con una penna intinta nella tristezza.
Il
più delle volte però, rendevano le persone piuttosto felici, perché un
messaggio può ospitare un tesoro, come un’ostrica ospita la perla.”
CUEVAS M. – STEAD E., Il postino dei messaggi in bottiglia, Babalibri
Abbiamo proseguito la
lettura con alcune pagine tratte da due romanzi nuovi ed avvincenti, di quelli
che davvero sembrano fatti per essere divorati:
di
Sharon M. Draper, Feltrinelli
di
Lynda Mullay Hunt, uovonero
E che dire della rinnovata presenza di
Lettere dello scoiattolo alla formica
di Toon Tellegen e Alex Scheffler, Feltrinelli Kids
per l'ennesima volta presente nella mia bibliografia degli incontri con le classi?
“Quando
riceverò finalmente della posta?” si chiese il passero. “Nessuno mi pensa.”
E
cinguettando tristemente andò a posarsi tra l’erba sotto il tiglio.
Era
una bella giornata, e all’improvviso gli venne un’idea. “Darò delle lezioni di
scrittura di lettere” decise. “Ecco cosa farò!”
Allargò
le ali e volò attraverso il bosco e oltre il fiume e lungo la riva, chiedendo a
chiunque desiderasse scrivere delle lettere di prendere lezioni da lui.
Il
giorno dopo, decine di animali che non vedevano l’ora di scrivere una lettera,
si adunarono nella radura al centro del bosco. C’erano il dromedario, lo
scarabeo, il martin pescatore, l’upupa, e perfino l’iguana.
Ciascuno
ricevette una penna e un pezzo di corteccia di betulla.
Ogni ragazzo, invece della corteccia di betulla, ha
ricevuto un foglio, su cui ha scritto ciò che ha desiderato, a chi desiderava:
amici, fratelli, genitori, se stessi…
E per finire, una magnifica poesia di Arnfrid Astel,
tratta da
Nel
buio splendeva la luna
di Susanne Berner Rotraut e Edmund Jacoby, Einaudi
Ragazzi
Una
cartolina sognata
Mi
han detto
che
hai sognato
che
io ti avevo scritto
una
bella cartolina.
Ma
io non ti ho spedito
la
bella cartolina;
non
l’ho
nemmeno
scritta.
Eppur
la cartolina
che
hai sognato
ti
arriverà lo stesso:
te
la spedisco adesso.
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