giovedì 22 dicembre 2016

I compiti delle vacanze



Guardo i quaderni chiusi

i libri con gli esercizi

un po’ noiosi.



Restano lì, un poco minacciosi

come nuvole nel cielo

mentre mi diverto a nuotare

a far di tutto per dimenticare

che oltre le corse, i calci,

il mare, le risate, c’è il dovere.



Studiare è come aprire

una finestra.

Scegliere di non mangiare

sempre la stessa minestra.



Però, dice una voce:

le corse, l’aria, il mare…



Ma l’altra:

la fatica di imparare è meno

del gusto di imparare.

Fare i compiti è noioso

ma meno di quanto è gustoso

scoprire cose nuove.



Diviene più da ragazzo il viso,

o più da ragazza il profilo,

si muove in alto il mio corpo, dolce frassino,

sarà giovane, aperto, gli anni passano

quasi d’improvviso,



e via via,

muta la fisionomia.

Ma se non nutro

La conoscenza resta piccolo

il mio sguardo. Cresceranno

le mie orecchie, le mie dita



se studierò non ci sarà ritardo,

e crescerà anche la vita.

Davide Rondoni, Le parole accese Poesie per bambini e non, Rizzoli

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