E, ancora una volta, mi stupisco di fronte alla varietà
degli stili grafici e delle scelte delle bambine e dei bambini che scelgono
quale e quanto spazio utilizzare (o che sia altro a scegliere per loro?), come
e cosa disegnare, e come colorare, se aggiungere o no del testo…
Mi verrebbe da dire che c’è un Elmer per ognuno, ognuna
di loro.
C’è un Elmer che riempie tutta la pagina, tanto da
sconfinare ben oltre i margini
uno perfettamente colorato e ben ancorato a terra,
nonostante la zampa mancante
un terzo che pare preferire la dimensione aerea
un altro che non può fare a meno della pozzanghera a cui
abbeverarsi,
e uno che sa già usare la parola scritta…
Avrei potuto aggiungerne almeno altri trenta; questo è l’originale
Come incomincia:
C’era
una volta un branco di elefanti.
Elefanti
giovani, vecchi, alti, grassi o magri.
Elefanti
come questo, quello o quell’altro,
tutti
differenti e felici e dello stesso colore.
Tutti
all’infuori di Elmer.
Elmer
era diverso.
Elmer
era multicolore.
Elmer
era giallo, arancione,
rosso,
rosa, viola, blu,
verde,
bianco e nero.
Elmer
non era
color
elefante.
McKEE D., Elmer l’elefante
variopinto, Mondadori
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