Quanti libri abbiamo letto
in classe dall’inizio della scuola fino ad ora?
Un po’.
Però, fino a venerdì scorso,
avevo letto solo io, ad alta voce, alle bambine e ai bambini.
E, invece, nella lettura
conta anche essere protagonisti.
Così, lo scorso venerdì
pomeriggio ho portato le bambine, i bambini e buona parte dei libri letti (due
erano rimasti a casa) in giardino.
Ho posato i libri sull’erba,
e ci siamo seduti intorno.
Poi ho chiesto al primo
bambino di scegliere il libro che avrebbe voluto leggere, e a chi desiderava lo
stesso libro di accompagnarlo in un posto quieto dove sedersi.
Via via, quasi tutti i libri
hanno trovato i loro lettori, ed è iniziato, per loro, un tempo privilegiato.
Un tempo all’aperto, fin quando la stagione ce lo concederà; un tempo condiviso,
in due, tre, con un libro; un tempo in cui non conta saper già leggere, perché
forse, a volte, è meglio guardare le figure, ricordare o divertirsi a inventare storie.
Abbiamo iniziato a leggere il libro di
Boris e Amos e ci divertivamo tanto a inventarlo, qualche volta
Ci siamo divertite a leggere il libro… del bambino e la bambina, che la bambina non vuole andare a scuola. Dopo ci
siamo divertite a scambiare il libro
Quando abbiamo letto Alfredo
Quasitutto ci siamo divertiti perché non trovavamo più le formiche andate fuori
dal formicaio
Poi non sappiamo leggere, ma lei sapeva il colore dei corni
per ogni giorno
Ci siamo divertiti a inventare le
parole
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