martedì 16 ottobre 2018

Io - Io sono - Io so

Cinque anni fa, avevo cominciato il lavoro su lettura e scrittura in prima con A, P ed E (da qui il nome del blog, APEdario) perché le bambine e i bambini potessero formare, fin da subito, le prime sillabe.

Per questo nuovo ciclo ho pensato invece che sarebbe stato interessante presentare le vocali, per soffermarci in modo particolare sull’unione delle contigue I e O, a formare IO.

Mi pare sempre un nucleo denso di senso, questo: non, naturalmente, nella sua concentrazione egocentrica su se stesso, ma nella dimensione di riflessione sulle proprie caratteristiche e competenze, perché si possa, attraverso questo processo, più facilmente riconoscerle anche negli altri, e riconoscerle come diritti, per sé e per gli altri.

Siamo partiti dagli autoritratti, tutti realizzati con la massima cura, e che sempre mi paiono parlare il linguaggio di chi li ha disegnati, posizionati nello spazio foglio e colorati.











 
Poi abbiamo riflettuto insieme su quanti modi diversi ci siano per completare la frase

IO SONO

scrivendo via via le diverse proposte delle bambine e dei bambini, ragionando sui cambiamenti di genere di nomi e aggettivi e sulla necessità di scrivere solo ciò che davvero corrispondesse al reale stato d’animo (così, IO SONO FELICE suggerito da un compagno, sul quaderno di una bambina è diventato IO SONO COSÌ COSÀ -perché mi manca la mamma, ha aggiunto).





Per finire, una riflessione su ciò che ognuno sa fare. 



A completare il lavoro, la lettura di Tutto da me, di Wondriska, Corraini






In una classe, un bambino ha esclamato: Io so fare tutto.
La riflessione dei prossimi giorni partirà proprio da questa frase.





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