martedì 23 ottobre 2018

Igor, o la ricerca di qualcuno che ci somigli

Ci sono temi - attenzioni, mi verrebbe da chiamarle - quotidiani, nella vita di una classe: temi per i quali sviluppare appositi progetti sarebbe svilente, se non addirittura fuorviante.

È il caso, per quanto mi riguarda, della consapevolezza dell'identità, propria e altrui, e del riconoscimento e del rispetto della diversità. Mi sembra sempre talmente naturale che essi emergano nei frangenti più disparati da ritenere inutile dedicare loro luoghi, tempi e risorse specifiche.
Per noi, a scuola, è stato così fin dall’inizio: nel raccontare se stessi, quel che si è e quel che si sa fare, così come l’incompiutezza, la competenza non ancora raggiunta, il non saper fare.
La diversità, per noi, ha avuto anche il volto (i bambini dicono la faccia, che davvero in questo caso fatico a sostituire con muso) di Igor, il sorprendente protagonista dell’albo di Francesca Dafne Vignaga edito da Edizioni Corsare.




Igor si presenta addirittura con una carta d’identità, una data di nascita, il 24 ottobre (domani sarà il suo compleanno), una residenza e un’altezza ben precise, e, per finire, due segni particolari di sicura presa su bambine e bambini: molto peloso e spesso sorridente.

Di sé sa solo il nome.
Sa fare giochi di prestigio con fiori e semi.
Sa fischiare con le foglie di acacia.
Sa arrampicarsi sugli alberi, anche su quelli molto alti.

Igor sa fare, proprio come noi, alcune cose.

A Igor piace osservare cosa fanno gli animali: gli piace, come ad Anna, guardare le formiche cariche di provviste disposte in lunghe file.


Igor da qualche giorno è pensieroso.
Possibile che non abbia mai visto nessuno che gli somigli?
Forse da qualche parte c’è, bisogna solo cercarlo.
Forse è il momento di lasciare la sua casa e partire per un viaggio.





Comincia proprio da qui, da questa ricerca di qualcuno che gli somigli, il lungo viaggio di Igor: a bordo di una barchetta fatta con una scatola di cartone, e per vela una stoffa bianca a pois neri (Sono le mutande! hanno detto alcuni maschi in entrambe le classi), proverà via via a immedesimarsi con famiglie diverse, per trovare, alla fine, la propria identità e la propria realizzazione.

Grande, questo Igor!












Qui la bella recensione di Marina Petruzio per Luuk Magazine


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