La
panchina
C’è
una panchina
Nel
parco giochi
Ed
è di tutti
Non
è di pochi
Al
ramo è appesa
Un’altalena
Un
po’ di vento
La
muove appena
Bambini
ridono
Alla
fontana
Se
ami il mondo
Il
mondo ti ama
In
alto
Arrampicato
su un pino
Il
sole è più vicino
Arrampicato
su un melo
Sei
più vicino al cielo
Magari
più ambiziosa
Era
la tua meta
Per
qualche momento almeno
Lasciare
il pianeta
Adesso
guardi il mondo
Da
sopra verso giù
Sei
andato in alto
Puoi
andare un po’ più su
Le
code
È risaputo,
è una cosa scontata
Badiamo
di più alla facciata
Ma
forse ogni tanto varrebbe la pena
Di
dare almeno un’occhiata alla schiena
Di
fare insomma un giro completo
Di
guardare il muso, ma anche il didietro
Gli
animali non seguono nessuna moda
Potrà
non piacere, ma hanno la coda
Le
code son belle, le code son brutte?
Scontata
risposta, necessarie son tutte
E tutti
gli animali, come si può vedere,
Se
la portano in giro attaccata al sedere
La
nostra invece, nel bene e nel male
È là
che ci aspetta in tangenziale
Gek Tessaro, Il
museo immaginario, Carthusia
Qui la bella recensione di Marina Petruzio
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