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se hai un minuto libero
qui c’è una favola per te, anzi, sessanta favole, che puoi leggere in un’ora,
una dopo l’altra, oppure una alla volta in due mesi giusti giusti. ci sono i
tipici animali da favola, come la volpe, la cicala, la lepre, il lupo e le
formiche; ma anche animali un po’ più insoliti, come l’ippopotamo e il bradipo,
la zebra e il pappagallo, il dromedario e il bruco... e c’è pure un
extraterrestre venuto dal pianeta plonk e un minuscolo microbo, che però non si
vede nemmeno nei disegni
<< LA ZEBRA A STRISCE
accadde un giorno che una giovane zebra, forse per burla, forse
per celia, prese un pennello più grosso che no e si mise a dipingere di nero
tutte le sue strisce bianche, nessuna esclusa, compresa quella sull’orecchio
destro. con le righe bianche dipinte di nero e quelle nere che lo erano già, se
ne andò a spasso, così, per vedere l’effetto che fa.
«mamma, guarda! – esclamò un ragazzino – un
asino nero!»
non ti dico la zebra... con estremo disappunto
se ne tornò a casa e si buttò sotto la doccia per lavare via il colore e far
tornare bianche le strisce bianche, lasciando nere quelle che nere lo erano di
natura.
l’indomani la giovane zebra, forse per noia,
forse per passatempo, prese un pennello più grosso che no e dipinse di bianco
le sue strisce nere, nessuna esclusa, compresa quella sull’orecchio sinistro.
con le righe nere dipinte di bianco e quelle bianche che lo erano già, se ne
andò a spasso, così, per vedere l’effetto che fa.
«guarda, papà! – esclamò una ragazzina – un
asino bianco!»
non ti dico la zebra... con disappunto ancor
maggiore se ne tornò a casa e di nuovo si buttò sotto la doccia, per lavare via
il colore e far tornare nere le strisce nere, lasciando bianche quelle che
bianche lo erano di natura.
il giorno seguente, forse per sfida, forse per
provocazione, prese due pennelli grossi così e con uno dipinse di bianco tutte
le sue strisce nere, pitturando con l’altro di nero tutte quelle che erano
bianche, comprese quelle sull’orecchio destro e sull’orecchio sinistro. con le
righe nere dipinte di bianco e quelle bianche dipinte di nero se ne andò a
spasso, così, per vedere l’effetto che fa.
«nonno, guarda! – esclamò il nipotino – una
zebra vera, con le strisce bianche e nere belle così!»
la zebra, orgogliosa, non disse per nulla che
non bianche e nere, erano le sue strisce, bensì nere e bianche, tanto chi mai
avrebbe potuto accorgersene?
soddisfatta, se ne tornò a casa con un sorriso
così e si infilò nel lettone – che era ormai tardi – senza nemmeno farsi la
doccia >>
Come
incomincia:
“Tic-tac
tic-tac tic-tac
l’orologio
cammina
e
non si ferma nemmeno
per
fare ti-tic o ti-tac.
Tic-tac
tic-tac tic-tac
prima
di andare a dormire
il
cantastorie con un tic
titicchete-tic,
titicchete-tac
ticchete-tì,
ticchete-tà
ticchete
tacchete tacchete-tì.
Tic-tac
tic-tac tic-tac
arriva
la sera di corsa
ringrazio Ie
di corsa il giorno se ne va
aspettami,
vengo con te!
Tic-tac
tic-tac tic-tac
all’ultimo
minuto
c’è
posto anche per te
ticchete-tì,
ticchete tà
cocco-dè,
chicchi-ricchì
roaaar,
i-oh i-oh i-oh
miao,
bau, squit
cra,
cra-cra, cri-cri
cu-cù,
co-cò, tic-tac
ci-cip
ci-ciop cip-cip
ticchete
tacchete-tà
uh-uh,
beeh-beeh
z,
zzz, ronf
tic-tac
toc.
VALENTE
A., Favole dell’ultimo minuto, Lapis
(anche per questo libro ringrazio Ilaria delle Briciole)
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