Una
storia sull’amore tra generazioni. L’avventura di una vita narrata tra le siepi
e gli animali di un giardino incantato.
Come
incomincia:
“È nato
tanto tempo fa…
Prima dei computer, dei cellulari e della
televisione.
È cresciuto in una fattoria con i maiali, il grano, le carote…
e le uova.
Quando faceva la quarta si è preso la rosolia (non dalle rose).
È dovuto rimanere a casa da scuola. Così ha letto storie di giardini segreti, di maghi e di piccole locomotive.”
È cresciuto in una fattoria con i maiali, il grano, le carote…
e le uova.
Quando faceva la quarta si è preso la rosolia (non dalle rose).
È dovuto rimanere a casa da scuola. Così ha letto storie di giardini segreti, di maghi e di piccole locomotive.”
SMITH L., Nonno Verde, Rizzoli
Che buffi i nonni, sempre così arzilli e pieni
d'iniziative. Il nonno è inseparabile dal suo bastone, e pure dalla nonna, e
lei non molla mai le sue vecchie calze. Se c'è da fare una riparazione, da
inchiodare, da legare o da stringere, il bastone o le vecchie calze diventano
la soluzione a tutto. Le calze della nonna sono come un filo magico che lega i
nonni l'uno all'altra e che tiene insieme tutte le cose della casa. Solo alla
pioggia che passa dal tetto, i nonni non hanno ancora trovato un rimedio... Poi
un'estate, i nipotini pitturano con le tempere le tegole di un capanno crollato
e alle prime piogge al nonno salta in mente di metterle sul tetto della casa,
per tappare i buchi - che sorpresa meravigliosa per la nonna, quando in casa ha
trovato una pioggia di colori!
Come incomincia:
“Questo qui era il bastone di mio nonno.
E questo era mio nonno, sempre in affanno e
zoppicante.
Il bastone seguiva mio nonno dappertutto, erano amici
inseparabili.
A mio nonno, invece, piaceva seguire mia nonna.
Loro due s’ingegnavano a usare le cose in un modo
curioso.
Mentre il nonno maneggiava il suo bastone, la nonna
armeggiava con le calze.
Le calze della nonna erano il filo magico che teneva
insieme loro due e tutte le cose della casa.
Le calze della nonna erano la soluzione a tanti
problemi, ma non a tutti.
SQUILLONI A., A casa dei nonni, Donzelli
La scuola è finita e Sofia lascia la città per andare
in campagna dai nonni. Ma non saranno vacanze di tutto riposo… Infatti
scoprirà, grazie all’aiuto e alla guida del nonno Giovanni, che le verdure non
nascono sul banco del supermercato sotto casa, ma nell’orto e che bisogna
seminarle, innaffiarle, trapiantarle, diserbarle e proteggerle dai parassiti
che ne vanno ghiotti. Che soddisfazione, però, quando, alla fine di una dura
giornata di lavoro, Sofia potrà apparecchiare un delizioso pranzetto con gli
ortaggi coltivati da lei!
Come incomincia:
Viva le vacanze!
“Sofia abita in una grande città. Gli ortaggi che
conosce sono quelli del supermercato in fondo alla sua strada. Oggi Sofia
prende il treno per andare a passare le vacanze in campagna dai nonni, che
hanno un orto dove crescono verdure squisite. Sofia è contenta. Nell'orto farà
un sacc di cose divertenti.
La sera del suo arrivo si addormenta in una cameretta
sotto il tetto. Al mattino la risvegliano il canto delle cince e i raggi del sole.
E anche il profumo della cioccolata calda che la nonna le prepara per
colazione. Più tardi, nonno Giovanni la porta nell'orto per darle gli attrezzi
da giardinaggio adatti a lei. -Oh, grazie!-, dice Sofia.
Le mostra un quadrato di terra dove Sofia potrà far
crescere le verdure che vuole. -Ti aiuterò-, le dice il nonno, -ma prima di
seminare devi ripulire il terreno con il rastrello.
-Vorrei seminare delle carote, dei ravanelli e
dell'insalata-, dice Sofia.”
MULLER G., La vita segreta dell'orto, Babalibri
Un inno alla vita che scorre e attraversa le sue fasi senza mai fermarsi,
proprio come un corso d’acqua. Il ruscello è come un testimone che il nonno
passa al nipotino, e che lo accompagnerà dai giochi e le paure dell’infanzia,
ai fremiti e alle incertezze dell’adolescenza, fino alle scelte e alle
sicurezze dell’età adulta. Un ruscello che è come un ponte gettato tra le
generazioni, un invito alla lettura insieme: nonni e nipoti, genitori e figli.
Come incomincia:
“Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello
Lo teneva
stretto in mano
All’orecchio gorgogliava dolcemente
Un fremito leggero d’ali di libellule
All’orecchio gorgogliava dolcemente
Un fremito leggero d’ali di libellule
Io l’ho nascosto sotto al letto
Lo
sciabordio scacciava il buio e gli incubi
A un tratto ha cominciato a crescere
Ad allargare i gomiti e le anse…”
A un tratto ha cominciato a crescere
Ad allargare i gomiti e le anse…”
PERRET – FRONTY, Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello, Donzelli
Giovanni attende il nonno all’uscita da scuola, ma,
ecco, tutti i compagni ormai se ne sono andati e il nonno ancora non arriva.
Gli ha promesso una sorpresa: vuoi vedere che si è trasformato in quel gatto
arancione a strisce rosse che avanza verso di lui, sul muretto, o nel
barboncino nero, anzi, grigio, come la barba del nonno, o ancora in quel
picione che cerca briciole tra i sassi?
Come incomincia:
“Ecco il cigolio: il cancello si apre e i bambini si voltano a guardare. I genitori entrano nel cortile della scuola, e quasi si spingono per essere i primi.
Quando
un bambino vede la mamma o il papà, si alza e gli corre incontro, e le sue
scarpe, sui sassi bianchi del cortile, fanno un suono di maracas. Poi ci sono
baci e carezze sui capelli:
-Com’è
andata?
-Hai
mangiato?
-Hai
fatto il bravo?
Ci sono
sorrisi e mani che fanno ciao.
Giovanni
è seduto sul muretto e guarda il cancello per vedere se arriva il nonno. –Oggi
verrò a prenderti a scuola- gli ha detto stamattina –e ti farò una sorpresa.
Una
sorpresa: che cosa sarà? Impossibile indovinarlo, perché le sorprese del nonnno
sono sorprese vere, che uno nemmeno se le immagina.”
CINQUETTI
N., Questa sì che è una sorpresa!, Lapis
Nonno Nino un tempo era davvero un tipo avventuroso,
mica come adesso che sta dietro al bancone della farmacia a vendere sciroppi e
aspirina! Solcava i mari a bordo di un peschereccio oceanico e una volta
approdò persino su un’isola che non era un’isola, ma un’enorme balena che
dormiva da secoli in mezzo all’oceano.
Ma sarà
proprio tutto vero ciò che nonno Nino racconta? A giudicare da come gioca col
gatto, sì!
Come
incomincia:
“Il mio nonno fa il farmacista e passa la
giornata a vendere sciroppi e aspirina o a dare consigli su come curarsi il mal
d’orecchi, la tosse, i calli o gli orzaioli.
Ma non è sempre stato così e a me racconta
spesso le sue straordinarie avventure.
Una volta, sulla spiaggia, per esempio, mi ha
raccontato di quando, da giovane, si era imbarcato su un peschereccio oceanico.
Pescavano sogliole giganti nell’Oceano Pacifico
e restavano fuori per tre mesi senza mai toccare terra. Un giorno, mi ha
raccontato, avvistarono un’isola su cui cresceva un meraviglioso boschetto
pieno di piante mai viste. Misero in mare un canotto e vi sbarcarono per
esplorarla.”
MARINIELLO
C., Le straordinarie avventure di nonno
Nino, Battello a vapore
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