lunedì 17 novembre 2014

Il leone, l'uccellino e l'apostrofo

Uno dei libri più belli usciti nel corso di quest’anno è sicuramente Il leone e l’uccellino






di Marianne Dubuc, Orecchio acerbo, la storia tenera e sorprendente di un’amicizia improbabile, quella appunto tra i due protagonisti. 

Leone sta lavorando nell’orto quando sente un rumore: l’uccellino è a terra (non sappiamo perché, e i bambini a lungo hanno tentato di trovare la causa). Subito il leone interviene, ma mentre fascia l’ala dell’uccellino, lo stormo se ne va.
 

Leone non ci pensa due volte: posa il piccolo tra la sua folta criniera e lo porta in casa, dove c’è abbastanza spazio per entrambi.
 


Da quel momento, i due condividono ogni cosa: i giochi nella neve, la pesca, il fuoco accanto al camino…






Ma il tempo passa, l’inverno se ne va e torna la primavera. Con essa, anche lo stormo di uccellino, che ormai è di nuovo in grado di volare e se ne va con i suoi compagni.
 




“È la vita” esclama il leone, in quello che è il momento centrale del racconto: la capacità di accettare il distacco, la separazione, perché è la vita, perché  dobbiamo saper vivere anche stando bene soli con noi stessi, e perché se abbiamo creato legami forti e sereni, questi non si spezzeranno così facilmente.


 

 


Infatti, il tempo passerà…






...e, al ritorno dell’autunno, uccellino tornerà da leone, per una nuova stagione insieme.




Qui http://letturacandita.blogspot.it/2014/06/la-borsetta-della-sirena-libri-per_13.html  la splendida recensione di Carla Ghisalberti su Lettura candita
 

Qui    http://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=catalogo&id=379
invece quella dal catalogo dell’editore.





La storia de Il leone e l’uccellino ci ha offerto una nuova occasione per lavorare sull’uso dell’apostrofo:
 




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