Quando
ho chiesto ai miei bambini in cosa la storia del mostro peloso di differenziasse
dalle altre lette finora, la risposta più profonda è stata: “Perché di solito i
papà (il re) non mettono nei guai i figli (la piccola Lucilla).” Così è, o
almeno dovrebbe essere: ma sentirlo dire con queste parole (l’espressione “mettere
nei guai” è esattamente quella usata) da un bambino di poco più di sei anni mi
ha davvero fatto riflettere.
In
realtà, la mia domanda non riguardava il contenuto della storia, ma la sua
forma, ed in particolare l’utilizzo, nel dialogo tra il mostro e la piccola
Lucilla, delle rime.
Ai
bambini piace molto giocare con le parole, e le rime sono forse il gioco più
diffuso e divertente da utilizzare anche con bambini ancora piccoli.
Nella
storia del mostro peloso, e in particolare nel dialogo tra il mostro e Lucilla, il ritmo è serratissimo
ma la rima che più di ogni altra scatena risate garantite è sicuramente:
ma la rima che più di ogni altra scatena risate garantite è sicuramente:
“Lo giuro: ti mangerò!” “Peli sul popò.”
E dopo
aver scritto alcune delle rime del libro
ecco
le produzioni delle due classi: naturalmente non potevano mancare
tette da una parte...
e cacca dall’altra…
Questo
invece il compito per il fine settimana. Divertente, vero? J
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