venerdì 27 giugno 2014

Gigina e Gigetta

L'affetto tra due sorelle, un vigile rapito, un'allegra comitiva, ossi (non di seppia): c'è tutto un mondo, dentro queste storie in rima di Gek Tessaro, che le illustra nel modo giocoso e potente che gli appartiene. 

 
Gigina e Gigetta
 


Come incomincia:

Una bella testa

Io voglio bene alla mia sorellina
Lei si chiama Gigetta e io invece Gigina
Lei ha due occhi e sono belli
Ma io non so quanti sono i capelli

Che non è tanto facile contarli
Quelli già contati dovresti ricordarli
Tenerli in mente son troppi e li perdi
E il numero esatto così te lo scordi

Alla mia sorellina voglio bene ma tanto
Se solo stesse ferma un poco soltanto!
I capelli son belli ma tutti arricciati
Mi sfuggono sempre dopo averli contati

Ma esiste un sistema per ogni problema
E io non sono una bambina scema
Adesso li conto a cento li taglio
In questo modo è sicuro non sbaglio

Finiti i mazzetti li conto uno per uno
Ora che in testa non ne ha più nessuno
Li posso contare con tranquillità
Ecco, mi dico, è così che si fa

Io voglio bene alla mia sorellina
Lei si chiama Gigetta e io invece Gigina
E aspettando che la sua capigliatura ricresca
Non pensate che abbia una bella testa?"

TESSARO G., Gigina e Gigetta, Carthusia

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