La poesia utilizzata per
la nuova attività di rielaborazione e produzione collettiva era sostanzialmente semplice: tre strofe di
pochi versi ciascuna (4 – 4 – 6 ) la cui struttura iniziale è identica:
L'inverno
Ecco
venir
l’inverno
con
il manto ghiacciato.
Ecco
venir
l’inverno
col
cappello gelato.
Ecco
venir
l’inverno
coi
vestiti pesanti:
ha
portato un valigione
per
tutta la stagione.
Sophie Arnould, 101 raccontini e filastrocche di campagna, Einaudi
Ragazzi
Dopo averla illustrata, ho
chiesto ai bambini a cos’altro avrebbe potuto accompagnarsi l’inverno.
Le
risposte sono state molto varie: con la neve che scende, con gli occhiali appannati, col pupazzo di neve, col vestito bianco, con gli sci, con la slitta, gli
stivali, la sciarpa e il berretto, con Babbo Natale, con l’ombrello, con addosso la febbre…
Abbiamo volutamente scelto
i versi che maggiormente si accordavano col contenuto della poesia originale, e
quindi che contenevano capi d’abbigliamento, poi abbiamo cercato di costruire
il finale esattamente allo stesso modo, ovvero con due versi in rima baciata.
Ecco le poesie delle due
classi:
Ecco
venir
l’inverno
con la sciarpa e il cappotto.
Ecco
venir
l’inverno
col berretto un po' rotto.
Ecco
venir
l’inverno
con i guanti di lana:
sta giocando con la neve
che scende lieve lieve.
Classe 2^ Carimate
Ecco
venir
l’inverno
con i guanti di lana.
Ecco
venir
l’inverno
con la fredda sottana.
Ecco
venir
l’inverno
con la sciarpa e il berretto:
vuol giocare con la neve
la scioglie e poi la beve.
Classe 2^ Montesolaro
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