giovedì 19 febbraio 2015

Gli invitati in cucina, l'uso della maiuscola e dell'h



La poesia salva la vita, diceva il titolo di un bellissimo libro uscito qualche anno fa. E io aggiungerei “salva anche l’ortografia e la grammatica, permettendo ai bambini di imparare senza fatica e divertendosi”.

Da qualche tempo sto cercando di rinforzare l’uso della maiuscola e l’utilizzo dell’h nel passato prossimo dei verbi. Certo, ai bambini mica la racconto così.

Ai bambini ho letto Gli invitati in cucina, tratto da quel pozzo delle meraviglie che è

Tante rime per i bambini corte lunghe lunghissime


a cura di Fiona Waters e Chiara Carminati, Mondadori







La struttura è molto semplice:

Il cane + nome proprio
ha mangiato + complemento oggetto in rima col nome proprio

In due soli versi, doppio uso della maiuscola e utilizzo dell’h per il passato prossimo del verbo mangiare



Naturalmente ci siamo divertiti subito ad inventare una nuova filastrocca che parlasse di cani ingordi, rispettando lo schema e le regole dell’originale:


GLI INVITATI IN CUCINA



Il cane Riki

ha mangiato i fichi.



Il cane Nicola

ha mangiato la cazzuola.



Il cane Simone

ha mangiato il peperone.



Il cane Carlotta

ha mangiato la ricotta.



Il cane Rino

ha mangiato il pasticcino.



Il cane Filippo

ha mangiato il Calippo.



Il cane Michele

ha mangiato le mele.



Ma per dirvela tutta

la cosa più brutta



è che il cane da caccia

si è mangiato la focaccia.

CLASSE 2^ CARIMATE


 
GLI INVITATI IN CUCINA



Il cane Alaska

ha mangiato la pasta.



Il cane Teodoro

ha mangiato il pomodoro.



Il cane Leone

ha mangiato il pastone.



Il cane Pippo

ha mangiato il Calippo.



Il cane Clorè

ha mangiato il purè.



Il cane Renato

ha mangiato il gelato.



Il cane Gino

ha mangiato il pasticcino.



Il cane Michele

ha mangiato le mele.



Ma per dirvela tutta

la cosa più brutta



è che il cane di strada

si è mangiato la piada.


CLASSE 2^ MONTESOLARO




E per concludere in bellezza, abbiamo nuovamente cambiato le carte in tavola: stessa struttura, protagonisti nuovi animali e nuovi verbi, sempre accompagnati, però, dal nome proprio e dall'ausiliare avere. Lavoro collettivo per le prime strofe, per poi proseguire a coppie:

















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