Piccolo
Elefante si prepara ad affrontare tutto solo la notte della sua
avventura. Ha bisogno di cibo, magari una doppia razione, di un Dolce
Piccolo Elefante, della pelliccia di Zio Elefante, del cilindro di
Nonno Elefante, degli stivali di Papà Elefante.
Sicuramente
avrà bisogno anche della lanterna, della spada e di Orso. E di una
scorta di cibo.
E
dopo aver salutato i nonni e i genitori, dopo essersi lavato i denti,
finalmente Piccolo Elefante è pronto per...
A
questo punto della lettura mi sono fermata, e ho chiesto ai bambini
di continuare da soli, inventando e scrivendo il finale.
Ma
il libro, quello vero, come finisce?
Un bambino, a scuola, lo ha definito un
finale "senza emozioni". Altri, invece, si sono immedesimati davvero nel protagonista..
Come
incomincia:
“Piccolo
Elefante e la mamma erano in cucina. Piccolo Elefante era seduto a
tavola e stava cenando.
-Stavo
pensando- disse -che forse dovrei ricordartelo.
-Ricordarmi
che cosa?- chiese Mamma Elefante.
-Che
stanotte è la notte della mia avventura. Sto per andarmene per conto
mio, tutto solo.
-Oh,
sì lo so. Non dimenticherei mai una cosa simile.
-Oh,
non ho davvero pensato che lo avresti fatto.
Piccolo
Elefante finì la cena.
-Mamma
Elefante- disse -visto che è notte e che io sto per andarmene per
conto mio, penso che dovrei avere qualcosa in più da mangiare. Non
ti pare?
-Oh,
sì, sono molto d'accordo- rispose Mamma Elefante, e diede a Piccolo
Elefante altro purè di patate, altri fagiolini e un'altra pagnotta.
E lui mangiò tutto in una attimo, come farebbe ogni piccolo
elefante.”
JOSLIN
S., Piccolo Elefante cresce, orecchio acerbo
http://letturacandita.blogspot.it/2014/11/fuori-dal-guscio-libri-giovani-che_7.html
http://gavrocheblog.blogspot.it/2014/12/lavvento-dei-libri-giorno-10.html
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