Forse
non servono troppe parole per parlare di cura, amicizia, amore,
pazienza, attesa, rispetto. Forse, come accade spesso, basta una
storia:
Il leone e l’uccellino
di Marianne Dubuc, Orecchio
acerbo, è la storia tenera e sorprendente di un’amicizia improbabile, quella
appunto tra i due protagonisti.
Leone sta lavorando nell’orto quando sente un rumore: l’uccellino è a terra (non sappiamo perché, e i bambini a lungo hanno tentato di trovare la causa). Subito il leone interviene, ma mentre fascia l’ala dell’uccellino, lo stormo se ne va.
Leone
non ci pensa due volte: posa il piccolo tra la sua folta criniera e lo porta in
casa, dove c’è abbastanza spazio per entrambi.
Da quel momento, i due
condividono ogni cosa: i giochi nella neve, la pesca, il fuoco accanto al
camino…
Ma il tempo passa, l’inverno
se ne va e torna la primavera. Con essa, anche lo stormo di uccellino, che
ormai è di nuovo in grado di volare e se ne va con i suoi compagni.
“È
la vita” esclama il leone, in quello che è il momento centrale del
racconto: la capacità di accettare il distacco, la separazione, perché è la
vita, perché dobbiamo saper vivere anche
stando bene soli con noi stessi, e perché se abbiamo creato legami forti e sereni,
questi non si spezzeranno così facilmente.
Infatti, il tempo passerà…
...e, al ritorno dell’autunno, anche uccellino tornerà da
leone, per una nuova stagione insieme.
Come
incomincia:
“Leone
sta lavorando nell'orto quando sente un rumore.
Non
può lasciarlo così, povero piccolo.
Con
una fasciatura, andrà meglio.
Oh!
Se ne sono andati!
Qui
non avrai freddo.
Puoi
restare, qui c'è abbastanza spazio per tutti e due.
Guarda!
La neve!”
DUBUC
M., Il leone e l'uccellino, Orecchio acerbo
Qui http://bricioledipollicino.blogspot.it/2015/02/mercoledi-al-cubo-4-il-leone-e.html la versione
di Briciole di Passpartù
Qui http://www.scaffalebasso.it/http://www.scaffalebasso.it/ho-bisogno-di-silenzio/ la versione
di Scaffale Basso
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