Gli Ughi sono tantissimi e, soprattutto, sono tutti uguali. Almeno finché Ruperto non decide di ricamarsi una bella maglia nuova.
Ed ora cosa faranno gli altri?
Come incomincia:
“Gli Ughi avevano una caratteristica: erano tutti uguali!
Erano tanti, tantissimi…
Avevano lo
stesso aspetto…avevano gli stessi pensieri…e avevano le stesse passioni.
Finché un
giorno, uno di loro –si chiamava Ruperto- ebbe l’idea di ricamarsi una bella
maglia nuova.
La indossava
dappertutto, e ne era MOOOLTO orgoglioso!
Non tutti,
però, erano d’accordo con i suoi gusti…
JEFFERS O., Gli
Ughi e la maglia nuova, Zoolibri
Ho scritto alla lavagna, come sempre, il titolo del
libro, poi ho chiesto di contare otto righe dal margine inferiore e tracciare a
matita una linea orizzontale.
Ho detto ai bambini di disegnare, nello spazio sopra la
riga, tre Ughi, di cui uno solo con la maglia colorata e decorata esattamente
come nel libro.
Sotto l’immagine abbiamo scritto:
TUTTI
GLI UGHI SONO UGUALI, TRANNE UNO, RUPERTO.
Infine ho chiesto ai bambini di ripassare con un
pastello colorato tutte le U.
A questo punto, abbiamo pensato e scritto parole che
avessero la U come iniziale:
ALTRE ATTIVITA'
Singolare/plurale
Osserviamo con i bambini il disegno di un unico Ugo:
chiediamo loro se, essendo uno solo, anch’esso si chiami UGHI e riflettiamo
insieme sulle risposte date (UGO/UGU/UGA)
Accanto all’immagine scriviamo UN UGO = 1 UGO
A capo, disegniamo DUE UGHI = 2 UGHI, poi tre, fino ad
arrivare a cinque/dieci.
Riflettiamo con i bambini circa il nome che compare
accanto alla cifra/numero: solo in un caso è scritto UGO (al singolare); in
tutti gli altri casi, dal due in avanti, troveremo scritto UGHI (al plurale).
Riproponiamo la stessa attività utilizzando altri
semplici nomi, che inizino o contengano la vocale U: UOVO (facciamo notare ai
bambini come il plurale non sia UOVI ma UOVA), UOMO (e anche qui la regola del
plurale prevede un’eccezione), CUORE, LUPO, LUNA…
Se riteniamo che alcuni disegni siano troppo elaborati
o lunghi da realizzare, predisponiamo delle immagini semplici che distribuiremo
in fotocopia.
Tutti uguali?
Conduciamo i bambini in una riflessione sui concetti
di UGUAGLIANZA/DIFFERENZA. Osserviamo attentamente le immagini che
rappresentano gli Ughi: sono davvero tutti uguali!
Hanno tutti un corpo ovale, due braccia con due mani,
due gambe senza piedi, un ciuffo in testa, due occhi e una bocca… In cosa sono
uguali a noi? In cosa sono diversi?
Proviamo quindi a completare un Ugo e a renderlo un
po’ più simile a noi: aggiungiamo piedi, naso, orecchie…
Poi chiediamo loro:
·
Anche voi siete
tutti uguali?
·
In cosa siete
uguali?
·
In cosa siete
diversi?
Riflettiamo ora su ciò che i rende UGUALI. Osserviamo
due bambini, scelti a caso tra i compagni ed elenchiamo ciò che li accomuna: le
parti del corpo, l’età, la frequenza della stessa classe, magari la pratica
dello stesso sport…
Ragioniamo in seguito su ciò che li rende diversi:
altezza, struttura fisica, forma del viso, occhi, capelli, mese e giorno di
nascita, gusti alimentari, passioni o fastidi, amici o squadra del cuore,
giochi e passatempi…
Concludiamo queste nostre riflessioni scrivendo sul
quaderno:
NOI BAMBINI SIAMO UGUALI PERCHE’…
e riportando i pensieri dei bambini.
Realizziamo in seguito un cartellone in cui i bambini
possano disegnare, accanto al proprio autoritratto, alcune delle cose che li
rendono diversi dagli altri.
Ruperto e
Gilberto
Quando Ruperto decide di ricamarsi una maglia nuova,
diventando così diverso dagli altri, lo rimane però per poco: subito infatti
Gilberto decide di emularlo, diventando egli stesso diverso, e perciò identico
a Ruperto.
Chiediamo ai bambini se conoscono qualcuno o qualcosa
che sia esattamente identico a qualcos’altro:
· gemelli
· scarpe
· guanti
· orecchini
· giochi prodotti
in serie…
Introduciamo quindi il concetto di COPPIA e PAIO e
suggeriamo tutti i possibili giochi realizzabili utilizzando i disegni
realizzati dai bambini e fotocopiati.
Giochiamo con
gli Ughi
Realizziamo l’immagine di un Ugo e distribuiamola in
fotocopia doppia ad ogni bambino: la richiesta sarà di colorarne la maglia in
modo identico. Queste doppie carte degli Ughi potranno in seguito essere
utilizzate per realizzare due giochi: MEMORY e DOMINO.
Paroliamo
Utilizzando consonanti e vocali conosciute, scriviamo
con le lettere dell’alfabetiere ed in seguito sul quaderno, tutte le possibili
parole.
Il giorno dopo, come sempre, ho preso un nuovo libro dalla cartella, e l’ho
girato con la copertina verso di me, coprendo anche la quarta con le
mani.
Subito i bambini, attentissimi, hanno esclamato:
Subito i bambini, attentissimi, hanno esclamato:
“È uguale all’altro!”
“Non proprio uguale! Questo ha il colore azzurro!”
E poi, una volta mostrata la copertina:
“Quello sulla copertina sta piangendo!”
“Sta urlando!”
“Ha la faccia arancione!”
“No, è rosa!”
“Anche le mani sono rosa!”
(Le
anticipazioni dei bambini sul libro che sto per leggere loro è uno dei momenti
più entusiasmanti della giornata scolastica: mi piace tantissimo quel clima
sospeso, di attesa, che riesce a coinvolgere tutti, che fa alzare la mano anche
ai più timidi, che promette una nuova avventura, in cui immergersi e
riconoscersi.
Ci
sono bambini che notano particolari che io, che ho tra le mani il libro per l’ennesima
volta, ancora non avevo colto; ci sono bambini che catturano anche il più
piccolo dettaglio sfuggito alla copertura delle mie dita. Ci sono bambini
affascinati da macchie di colore, che li portano in mondi lontani e inesplorati
- il verde, il giallo sono spesso interpretati come giungla: che voglia di
avventura!-. Ci sono bambini con le bocche spalancate, il fiato sospeso, in
attesa che il grande apra la prima pagina e dia ancora una volta il via ad una
nuova scoperta.)
Insomma, gli Ughi sono tornati, e questa volta hanno una
nuova caratteristica: non sono più tutti uguali, anche se vanno quasi sempre d’amore e
d’accordo. Quasi sempre, abbiamo detto…
Come
incomincia:
“Gli Ughi avevano una caratteristica…
…andavano quasi sempre d’amore e d’accordo.
Anche se ogni tanto non era proprio
così…
Fu una di quelle volte che Gilberto
incappò in una vivace discussione.
-Perché state litigando?- chiese.”
JEFFERS
O., Gli Ughi in: IO NON C’ENTRO!, zoolibri
Senza
fare della psicologia spicciola, mi viene da pensare che in questi disegni ci siano
tutti i miei bambini, e tutto ciò che maggiormente ci tocca durante un litigio:
qualcuno ha colto il senso di inadeguatezza di Gilberto, che non sa cosa fare
né tantomeno riesce a fermare gli Ughi che stanno litigando
anche se ad un certo punto anche lui, come i grandi (le maestre, i genitori...) perde la pazienza e li sgrida
e quando proprio non ne può più urla: "Basta!"
anche se non smette di interrogarsi sui motivi del litigio
chi urla a pieni polmoni la sua estraneità, diventando addirittura blu per lo sforzo
chi cerca un colpevole
e chi
al contrario trova che la cosa più importante sia riuscire ad andare d'accordo
E
per finire, naturalmente, c'è anche chi pensa che non ci sia niente di
meglio che andare a vedere una mosca stecchita! Questo sì, che può
risolvere quasi ogni litigio!
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