Ho avuto la fortuna, e il privilegio, di tenere
per la prima volta tra le mani questo libro
Ascolta
Salmi per voci piccole
di
Giusi Quarenghi e Anais Tonelli, Topipittori
nella cornice suggestiva del
Masetto.
Per un attimo, ho vissuto
una sorta di sospensione del tempo: io, che non ho fatto altro che guardare l’orologio
e misurare il tempo mio e delle mie compagne per non “sprecare” neppure un
istante di quelli che avremmo potuto passare insieme, mi sono trovata immersa nelle
parole dei Salmi, interpretati per voce bambina dalle parole
di Giusi Quarenghi e dalle illustrazioni di Anais Tonelli.
E mentre leggevo, ho pensato
che davvero la letteratura, o almeno, questa letteratura, non ha bisogno di aggettivi:
è Parola che si fa parole, e proprio attraverso le parole di un uomo che invoca il Padre (o di un bambino che parla al proprio padre, alla propria madre) ritroviamo quel'intimità, quella confidenza che dovrebbe essere propria della preghiera, e che permette di porre all'Altro le domande di senso che mai smettiamo di porci.
Nei giorni scorsi, ho ritrovato il libro allo Spazio Laboratorio La Cornice, di Tommaso e Valentina
Scrive l'autrice stessa, in una quarta di copertina racchiusa da creature fiabesche e mitologiche:
Nei secoli andati, i Salmi sono spesso stati il primo libro per imparare a leggere, le prime tabulae sulle quali esercitarsi per ricnoscere le lettere, le parole e, grazie a queste, dare i nomi, riconoscere il mondo e sé, quello che si agita nelle nostre menti e nelle profondità dei nostri cuori, quello che sta tra cielo e terra, e più in alto dei cieli alti e più sotto del sottoterra, eppure si lascia sfiorare dai pensieri di chi è qui e prova a camminare sulla terra.
Nei giorni scorsi, ho ritrovato il libro allo Spazio Laboratorio La Cornice, di Tommaso e Valentina
Scrive l'autrice stessa, in una quarta di copertina racchiusa da creature fiabesche e mitologiche:
Nei secoli andati, i Salmi sono spesso stati il primo libro per imparare a leggere, le prime tabulae sulle quali esercitarsi per ricnoscere le lettere, le parole e, grazie a queste, dare i nomi, riconoscere il mondo e sé, quello che si agita nelle nostre menti e nelle profondità dei nostri cuori, quello che sta tra cielo e terra, e più in alto dei cieli alti e più sotto del sottoterra, eppure si lascia sfiorare dai pensieri di chi è qui e prova a camminare sulla terra.
E mentre sfoglio le pagine, e ammiro le splendide
illustrazioni, non posso fare a meno di fermarmi sui versi che mi fanno tornare
in mente, proprio a pochi giorni dall’inizio della scuola, un viso: e mi sembra davvero che la voce piccola sia la sua.
Non
smettere di volermi bene
dal
Salmo 51
Non
smettere di volermi bene, non smettere mai
nemmeno
quando ti faccio arrabbiare
Ho
sbagliato
sapevo
che non era da fare
l’ho
fatto lo stesso
L’ho
fatto apposta, lo so
volevo
vederti perdere la pazienza
farti
infuriare, farti dispetto
Non
capisco che cosa mi succede, a volte
so che
è sbagliato
me l’hai
detto e ridetto, che è sbagliato
Ma
io lo faccio lo stesso
Con
pazienza mi insegni
quello
che è giusto e quello che non lo è
E
proprio questo io faccio
quello
che non è giusto
Non
posso farne a meno, è più forte di me
non
sono solo io a fare così, anche gli altri lo fanno
Ma
adesso è di me che voglio parlarti
Mi
hai insegnato a essere sincero
chi
è sincero è buono, dici sempre
Mi
hai insegnato a non aver paura di quello che sono
a
non nascondermi
Vieni
a cercarmi, trovami
e
non dirmi che non ti fidi più di me
Fammi
tornare a essere contento
Non occuparti
di me solo quando sbaglio
dimentica
i miei errori, e non ci saranno più
Amami
anche quando non me lo merito
Guardami,
come quando mi vuoi bene
Anche
adesso che non sei orgoglioso di me
Non
mandarmi via
e
non andartene neppure tu
Rimani
qui, senza sgridarmi
Pensa
che posso farcela e ce la farò
Pensa
che sono buono e lo sarò
So
che ti fidi poco delle promesse
e io
non te ne faccio
So
che quello che vuoi è che io capisca
questo
conta, che io capisca
e
che tu mi perdoni
Eccoti,
finalmente sei qui, mi prendi tra le braccia
Tienimi
così, e dimmelo
dimmi
che mai, mai smetterai di volermi bene
(diritti riservati, copyright Giusi Quarenghi - Topipittori)
Salmi 51
Salmo di pentimento
2S 12:1-14 (Sl 6; 32; 38)
1 Al direttore del coro.
Salmo di Davide, quando il profeta Natan venne da lui, dopo che Davide era stato da Bat-Sceba.
Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà;
nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti.
2 Lavami da tutte le mie iniquità
e purificami dal mio peccato;
3 poiché riconosco le mie colpe,
il mio peccato è sempre davanti a me.
4 Ho peccato contro te, contro te solo,
ho fatto ciò ch'è male agli occhi tuoi.
Perciò sei giusto quando parli,
e irreprensibile quando giudichi.
5 Ecco, io sono stato generato nell'iniquità,
mia madre mi ha concepito nel peccato.
6 Ma tu desideri che la verità risieda nell'intimo:
insegnami dunque la sapienza nel segreto del cuore.
7 Purificami con issopo, e sarò puro;
lavami, e sarò più bianco della neve.
8 Fammi di nuovo udire canti di gioia e letizia,
ed esulteranno quelle ossa che hai spezzate.
9 Distogli lo sguardo dai miei peccati,
e cancella tutte le mie colpe.
10 O Dio, crea in me un cuore puro
e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.
11 Non respingermi dalla tua presenza
e non togliermi il tuo santo Spirito.
12 Rendimi la gioia della tua salvezza
e uno spirito volenteroso mi sostenga.
13 Insegnerò le tue vie ai colpevoli,
e i peccatori si convertiranno a te.
14 Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza,
e la mia lingua celebrerà la tua giustizia.
15 Signore, apri tu le mie labbra,
e la mia bocca proclamerà la tua lode.
16 Tu infatti non desideri sacrifici,
altrimenti li offrirei,
né gradisci olocausto.
17 Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto;
tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato.
18 Fa' del bene a Sion, nella tua grazia;
edifica le mura di Gerusalemme.
19 Allora gradirai sacrifici di giustizia,
olocausti e vittime arse per intero;
allora si offriranno tori sul tuo altare.
2S 12:1-14 (Sl 6; 32; 38)
1 Al direttore del coro.
Salmo di Davide, quando il profeta Natan venne da lui, dopo che Davide era stato da Bat-Sceba.
Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà;
nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti.
2 Lavami da tutte le mie iniquità
e purificami dal mio peccato;
3 poiché riconosco le mie colpe,
il mio peccato è sempre davanti a me.
4 Ho peccato contro te, contro te solo,
ho fatto ciò ch'è male agli occhi tuoi.
Perciò sei giusto quando parli,
e irreprensibile quando giudichi.
5 Ecco, io sono stato generato nell'iniquità,
mia madre mi ha concepito nel peccato.
6 Ma tu desideri che la verità risieda nell'intimo:
insegnami dunque la sapienza nel segreto del cuore.
7 Purificami con issopo, e sarò puro;
lavami, e sarò più bianco della neve.
8 Fammi di nuovo udire canti di gioia e letizia,
ed esulteranno quelle ossa che hai spezzate.
9 Distogli lo sguardo dai miei peccati,
e cancella tutte le mie colpe.
10 O Dio, crea in me un cuore puro
e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.
11 Non respingermi dalla tua presenza
e non togliermi il tuo santo Spirito.
12 Rendimi la gioia della tua salvezza
e uno spirito volenteroso mi sostenga.
13 Insegnerò le tue vie ai colpevoli,
e i peccatori si convertiranno a te.
14 Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza,
e la mia lingua celebrerà la tua giustizia.
15 Signore, apri tu le mie labbra,
e la mia bocca proclamerà la tua lode.
16 Tu infatti non desideri sacrifici,
altrimenti li offrirei,
né gradisci olocausto.
17 Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto;
tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato.
18 Fa' del bene a Sion, nella tua grazia;
edifica le mura di Gerusalemme.
19 Allora gradirai sacrifici di giustizia,
olocausti e vittime arse per intero;
allora si offriranno tori sul tuo altare.
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