Una strana creatura, che
non assomiglia a nessun’altra, e sa di essere Qualcos’Altro, rifiutato da chi lo vede diverso da sé. Rischierà di commettere lo stesso
errore con una nuova, bizzarra creatura.
Come incomincia:
“Su una collina esposta
al vento, da solo, senza nessuno con cui fare amicizia, viveva Qualcos’Altro.
Sapeva di essere quello
che era, perché lo dicevano tutti.”
CAVE K. – RIDDEL C., Qualcos’Altro, Mondadori
Il piccolo Martino è l’unico anatroccolo della covata amato e
accudito da mamma Quaqua. Gli
altri sei si sentono trascurati, protestano, tentano in tutti i modi di
attirare la sua attenzione.
Finchè arriva il papà…
Come incomincia:
“ Alla nascita dei suoi
anatroccoli, la signora Quaqua restò molto delusa perché li trovava tutti davvero molto brutti.
Solo il più piccolo le
piaceva: aveva delle piume chiare e lisce, gli occhi dolci e il becco di un bel
colore arancione. La signora Quaqua lo prese subito sotto l’ala e mormorò:
-Tu ti chiamerai Martino, mio caro, piccolo anatroccolo.”
DE MONFREID D., E noi ?, Babalibri Milano 2006
“Svegliati papà orso!”
L’orsacchiotto non ha
nulla da fare.
In un’immensa distesa di
neve bianca e silenziosa basta un legnetto per immaginarsi un mondo di cose da
fare.
Come incomincia:
“Non c’è nulla da fare.
Non c’è nulla da fare.
Svegliati papà Orso.
Non c’è nulla da fare.
Andiamo a fare una
passeggiata…una lunga passeggiata.
Ancora nulla.
Un legnetto! Ora abbiamo
qualcosa da fare. Crack.
Guarda! Una linea!
Guarda! Un’altra linea!
Guarda! Una scala!”
LUCAS D., Qualcosa da fare, Valentina Edizioni
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