mercoledì 7 agosto 2013

H come Harold (e Henri)


Io e Harold siamo amici da tempo: da almeno dodici anni.

Lavoravo ancora alla scuola dell’infanzia e Rosy, la mia collega, mi fece scoprire questo autentico gioiellino della letteratura per l’infanzia (in effetti, il prezzo dell’edizione Einaudi Ragazzi è ancora in lire, e la prima edizione è addirittura del 1955!).

Harold ha fatto breccia nel cuore dei piccolini, e quando è stata l’ora di proporre l’H ai primini del ciclo precedente l’ho ripreso tra le mani: ha generato l’identica meraviglia!




Il segreto di Harold è una matita viola, capace di creare un mondo fantastico in pochi tratti. Come recita la quarta di copertina “[…] Harold percorre con aria apparentemente indifferente, quasi annoiata, un universo incontaminato, quello della pagina bianca. Harold è padrone assoluto del segreto della creazione, eppure è così fragile da restare impigliato nei suoi stessi scenari. Ormai un classico dei libri per bambini, Harold e la sua matita viola sono gli attori inconsapevoli del processo immaginativo che sta alla base di tutti i libri, gli esecutori innocenti della potente metafora che affonda le sue radici nell’origine stessa del disegno e del racconto.

Come incomincia:

Passeggiata al chiaro di luna

“Una sera, dopo averci pensato sopra un bel po’, Harold decise di fare una passeggiata al chiaro di luna.
Ma la luna non c’era, e senza luna non si può passeggiare al chiaro di luna.
Harold aveva anche bisogno di un luogo adatto dove fare la passeggiata.
Fece una strada lunga e dritta, così lunga e dritta che era impossibile perdersi.
Poi cominciò a camminare sulla strada, tenendo in mano la matita viola.
Cammina e cammina, per quella strada non si arrivava da nessuna parte.
Allora Harold prese un sentierino he passava attraverso i campi, e la luna lo seguì.
Alla fine del sentierino, Harold pensò che lì ci stava bene una foresta.
Però non voleva perdersi, e allora fece una foresta piccola piccola, con un albero solo.

JOHNSON C., Harold e la matita viola, Einaudi Ragazzi





Un pastello viola e via…qualsiasi bambino può trasformarsi in Harold!

Un altro protagonista con l'H, appena più recente (l'anno di prima pubblicazione è il 1962)



dal sito della casa editrice Corraini http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=653

Henri va a Parigi è l’affascinante storia di un ragazzino che abita a Reboul in Francia e che sogna di andare a Parigi. Un bel giorno, decide di raccogliere le sue cose e partire per la grande città, ma, lungo la strada decide di stendersi sotto un albero a riposarsi un po’. Da questo momento, il viaggio di Henri prenderà tutta un’altra direzione.
Pubblicato per la prima volta nel 1962, Henri va a Parigi è una storia romantica e colorata resa unica dal tocco del grande maestro della grafica Saul Bass e dalle parole de Leonore Klein.

 

BASS - KLEIN, Henri va a Parigi, Corraini



Lingua italiana


La lettera H

Sia Harold che Henri si pronuncerebbero nello stesso modo se fossero scritti senza l’H iniziale. Mostriamo ai bambini cosa accade invece quando scriviamo l’H tra le lettere CE – CI – GE – GI, che si trasformano in CHE – CHI – GHE – GHI. Ecco che l’H assume tutt’altro significato!

Chiediamo quindi ai bambini di dividere la pagina in due colonne e scrivere in alto a sinistra CHE e in alto a destra CHI. Ogni bambino potrà quindi suggerire una parola da scrivere nell’una o nell’altra colonna, con le sillabe contenenti l’H scritte in rosso.
 

Aiutiamo i bambini a compiere una riflessione importante: molte parole che terminano con CHE – CHI – GHE – GHI sono plurali di nomi che terminano in CA – CO – GA – GO. Cerchiamo quindi nomi che terminano con queste sillabe e scriviamone il singolare nella colonna contrassegnata con UNO e il plurale nella colonna TANTI; poi, nella pagina successiva, troveranno spazio UNA/TANTE.




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