Che fare se il proprio
coniglio preferito non vuol saperne della scuola? Il piccolo Anselmo è
davvero molto preoccupato all’idea di questa nuova avventura, prova ne è il
fatto che il suo orecchio sinistro si sia piegato.
Ma un giro nella notte
in un’auto volante cambierà tutto.
Come incomincia:
"Questo è Anselmo.
Ha cinque anni e nove
mesi, come me.
Siamo nati lo stesso
giorno.
Ad Anselmo piacciono le
carote, ma soprattutto, quando andiamo in automobile, gli piace viaggiare sul
ripiano di dietro, perché si vede meglio che dal finestrino e si possono
salutare i cani e i gatti nelle altre macchine.”
ZOBOLI G. – MULAZZANI
S., Anselmo va a scuola, Topipittori
Charlie cerca in tutti i
modi di rassicurare la sorellina Lola, ma lei proprio non vuole saperne di
andare a scuola: è assolutamente troppo piccola!
E poi, è già capace di
contare fino a dieci, non le serve scrivere finché può usare il telefono e non
ha bisogno di imparare a leggere, perché conosce i suoi libri a memoria, e se
non li ricorda, se li inventa.
Per giunta, il suo amico
invisibile Gonaldo ha paura di non riuscire a contare, a leggere e a scrivere e
teme che nessuno gli parlerà, così sarà tutto solo solitario.
Ma il primo giorno di
scuola è arrivato…
Come incomincia:
“Ho una sorellina che si
chiama Lola, è piccola e molto buffa. La mamma e il papà dicono che è già grande
per andare a scuola. Lola non ne è così sicura.
Lola dice: -Non sono
assolutamente grande. Sono ancora proprio piccola. Probabilmente non avrei
tempo per andare a scuola. Ho un sacco di cose importanti da fare a casa.”
CHILD L., Sono assolutamente troppo piccola
per andare a scuola, Ape
junior
Una nuova avventura
aspetta Simone, il protagonista di Caccapupù e Superconiglio. Questa volta deve
affrontare il primo giorno di scuola. “No, non voglio!”. Mamma e papà fanno di
tutto per rassicurarlo: “Imparerai l’alfabeto!, “Conoscerai nuovi amici!”, ma
nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. “Non voglio andare a scuola!”.
Che paura! Quanta angoscia! Ma finito il primo giorno di scuola, quando la
mamma gli dice: “Si torna a casa, tesoro”, Simone non è dello stesso parere!
BLAKE S., Non voglio andare a scuola!, Babalibri
La piccola protagonista non ne vuole proprio sapere della scuola,
e invece scopre che è davvero divertente.
Tutto cambierà quando
scoprirà di doverci tornare…
ROSS Z. e T., Viva la scuola!, Il battello a vapore
Una famiglia di sette
topini, mamma, papà e talvolta anche i nonni. Le loro avventure si snodano sul
filo della quotidianità, quella che ogni bambino vive (con un’eccezione per il
bucato; chi dei nostri bambini avrà mai lavato qualche panno insieme ai grandi?
Per fortuna oggi ci sono le lavatrici… Eppure uno dei miei ricordi più belli
riguarda i fazzoletti lavati, e persi, nel ruscello accanto al prato in
montagna dove intanto tutti i grandi lavoravano il fieno…)
Nel mondo di Iwamura i
colori sono tenui, la natura è accogliente, anche se talvolta può capitare
qualche situazione pericolosa (un serpente nel bosco, papà che si allontana in
mare sul materassino…); i topini affrontano situazioni nuove accompagnati e
aiutati dagli adulti, che non si sostituiscono a loro, ma permettono di fare
esperienza, anche in situazioni non del tutto conosciute, proprio come dovrebbe
avvenire per i piccoli a due zampe e senza baffi.
In questo albo, Mamma
Topini è alle prese con un grosso problema: domani è il primo giorno di scuola,
ma nessuno dei sette topini vuole andarci…
Come incomincia:
“Nel bosco sia avvicina
l’autunno e mamma Topini è molto indaffarata. Domani i suoi sette topolini
andranno a scuola per la prima volta.
Sette cappelli
fabbricati con i tappi di bottiglia. Sette tascapani gialli. Sette paia di
scarpe in guscio di noce. Tutto fatto da mamma Topini.
-Domani andrete a
scuola. Questa sera, quindi, bisogna andare a letto presto-, dice la mamma.
Ma i sette piccoli
rispondono: -Io non voglio andare a scuola perché è troppo lontana.
-Io non voglio andarci
perché di mattina ho sonno.
-Io non voglio andarci
perché fuori c’è il vento freddo.
-Io non voglio andarci
perché non conosco gli altri bambini.
-Io non voglio andarci
perché ci sono i cattivi.
-Io non voglio andarci
perché lungo la strada ci sono i serpenti.
-Io non voglio andarci
perché non voglio.”
YAMASHITA –
IWAMURA, La famiglia Topini va a scuola, Babalibri
L’elefantino Giulio è
arcicontento: sta per cominciare la scuola e non vede l’ora di farsi tanti
nuovi amici! Ma la mamma e il papà lo mettono in guardia: le scimmie sono tutte
ladre, i formichieri dei gran ficcanaso e i rinoceronti con quei corni sul naso
bucano il sedere. Ma sarà proprio così?
FRASCA S., I facoceri fanno le…, Battello a Vapore
Alice proprio non
pensava che la sua prima settimana di scuola sarebbe stata così divertente:
marziani che insegnano a scrivere, clown che spiegano matematica, perfino
Tarzan che fa lezione di ginnastica…Quali altre fantastiche sorprese la
attendono?
VAGO M., La scuola delle
sorprese, Il Battello a Vapore
Come si trasforma un
lupacchiotto timido e gentile in un vero Lupo Cattivo? Mandandolo alla scuola
dei Lupi! È solo qui, infatti, che si impartiscono le Sei Lezioni Fondamentali
per diventare un vero, grande, feroce lupo cattivo. Ma è proprio quello che ci
vuole per il mansueto Edoardo?
ALLEN J., La scuola
dei Lupi Cattivi, Il Battello a Vapore
“Quando la mamma va via mi
viene un poco da piangere, meno male che con me c’è il mio orsetto! La maestra
si è accorta che sono un po’ triste e mi ha fatto una carezza. E poi nella
nuova scuola ho incontrato un compagno di banco simpaticissimo che mi regala le
caramelle alla menta, e in fondo all’aula c’è una bambina con i codini biondi
che mi sorride. Credo proprio che questa scuola mi piacerà molto.”
COSTA N., Il
primo giorno di scuola, Emme Edizioni
Per cominciare a imparare tutto quel che c’è da sapere.
Per cominciare a imparare, ma anche per ridere e giocare.
COSTA N., Un
giorno di scuola, Emme Edizioni
Un abbecedario destinato ai bambini con brevissimi
racconti per ogni lettera dell’alfabeto.
COSTA N., L’alfabeto
della scuola, Emme Edizioni
Vita dura per la
principessa Drusilla. Arriva settembre, e ad aspettarla ecco il primo giorno di
scuola. “Ma è proprio necessario andare a scuola?” chiede ai genitori. Su
questo punto, il re e la regina sono irremovibili: per essere dei bravi sovrani
bisogna studiare. “Ma com’è veramente questa scuola?” domanda la principessina
a coetanee, amici e vicini di casa. Ognuno di loro, a quanto pare, ha una
risposta diversa. E le notizie non sono delle migliori. Ma si tratta di
racconti veri o inventati?
ZOBOLI G., A scuola, Princpessa!, Topipittori
Anche un orso enorme può
sentirsi piccolo in una nuova scuola! Il giorno in cui Miss Chioccia annuncia
alla classe l’arrivo di un nuovo compagno, tutti sono molto eccitati. Ma quando
Boris entra per la prima volta, un po’ impacciato, tutti urlano…perché Boris
non è il morbido orsacchiotto che tutti immaginano, ma un enorme e peloso
grizzly! Boris non vorrebbe fare paura ai suoi compagni, ma solo conoscere
nuovi amici, e quando il primo giorno di scuola sta finendo tra mille
difficoltà, è proprio il tenero Boris ad aiutare chi si trova in una situazione
difficile!
WESTON – WARNES, L’orso Boris va a scuola, Mondadori
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