Riflettere su “grandi e piccoli” ci ha condotto in
maniera abbastanza naturale a ragionare sui contrari, un argomento intimamente
collegato con le qualità, e quindi con quelli che in grammatica si chiamano
aggettivi qualificativi.
Il lavoro collettivo in
classe prevedeva la richiesta di pensare a due parole di significato contrario:
l’elenco è stato abbastanza significativo
e ha compreso termini come
pubblico/privato e reale/immaginario (di
fronte alla mia sorpresa, i bambini mi hanno spiegato essere i contenuti di un
argomento appena svolto in geografia) e goloso/frugale.
Alla mia domanda su come facesse a conoscere il termine frugale, il bambino ha risposto: “È scritto sul libro di mio fratello piccolo”.
E in quel momento, l’illuminazione:
il libro in questione era I contrari, di Pittau e Gervais, che
non avevo mostrato ai bambini, ritenendoli ormai grandi.
Naturalmente, sono sempre in tempo a
rimediare…
Abbiamo completato l’attività
con un esercizio non semplicissimo: scrivere alcune frasi che contenessero ognuna
una coppia di contrari. Le prime due sono state pensate e corrette insieme, il
resto è stato affidato al lavoro individuale.
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