mercoledì 28 gennaio 2015

Kaddish per i bambini senza figli

Tra i tanti libri sulla Shoa di cui ho letto in rete in questi giorni, mi sembra che ci sia una mancanza a cui bisogna rimediare:


Kaddish
per i bambini senza figli


di Tomas Simcha Jelinek, illustrazioni di Luisa Tomasetig, Edicolors



un libro che ormai tante volte abbiamo letto ai bambini più grandi, ogni volta immersi in un silenzio irreale, generato da una scrittura poetica, struggente e disperata. Ispirato da una poesia scritta da Pavel Friedmann, uno dei bambini di Terezin, nel 1942 e intitolata “La farfalla”, è un frammento di storia che aiuta i bambini, e non solo, a capire il dramma di tanti ebrei che hanno visto troppo in fretta spegnersi le loro speranze di vita e d’amore.


Dalla quarta di copertina:

Ci sono bambini che non hanno fatto in tempo a diventare grandi. Sono i bambini di Terezin.

Fiduciosi e pieni di speranza arrivano in questa “piccola città, nel cuore dell'Europa, ai piedi di un monte che sembra il seno di una mamma”. Salgono su un treno che li porterà ai “campi”. Lì forse potranno rivedere le farfalle. Quelle farfalle che nessuno ha portato con sé.

Thomas Simcha Jelinek, burattinaio ebreo maestro all'Accademia d'arte di Praga vi racconta una fiaba vera che parla dei desideri e della storia di questi bambini che non hanno potuto raccontare le favole ai loro figli, né recitare quella preghiera ebraica che si chiama Kaddishe che trovate alla fine del libro.

È una fiaba vera, ispirata da una poesia scritta da Pavel Fridmann, uno dei bambini di Terezin, nel 1942, che vi parla della Shoa e potrà aiutarvi a capire il dramma di tanti ebrei che hanno visto troppo in fretta spegnersi le loro speranze di vita e d'amore. Fanno da straordinario contrappunto figurativo le immagini di intensa drammaticità di Luisa Tomasetig, dove le lettere dell'alfabeto sacro salgono metaforicamente dal camino del campo verso il cielo per dare un nome ad altri bambini che giocano con le farfalle in tutto il mondo.

Un libro per tutti, da leggere insieme, genitori e ragazzi, per non dimenticare.


Come incomincia:

C'è una piccola città nel cuore dell'Europa, ai piedi del monte che sembra il seno di una mamma. In quella città arrivavano tanti bambini, chi da lontano, chi da vicino.
Tutti avevano una valigia piena di cose importanti per loro: giocattoli, quaderni, colori, pezzettini di stoffa, cordicelle, coltellini, palline di vetro, qualche pallina aveva dentro anche l'arcobaleno.
Poi c'erano i libri con tante belle favole, con disegni e lettere grandi.
Qualcuno si portava dietro anche un bel vestito e le calze di ricambio, un bottoncino portafortuna, il primo anellino e l'orologio che non fa tic-tac.”

SIMCHA JELINEK T., Kaddish per i bambini senza figli, Edicolors

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