venerdì 23 gennaio 2015

Lison ha paura



Sono davvero molti gli albi illustrati sul tema della paura: per continuare a parlarne con i miei bambini, ho scelto

Lison ha paura





di Perrine Ledan e Lotte Bräuning, Topipittori


un albo dove il dialogo serratissimo tra la piccola protagonista e i componenti della sua famiglia è accompagnato da illustrazioni morbide e avvolgenti, che rendono affabili e simpatici persino il lupo, la strega o un gruppo di fantasmi. 

E per esorcizzare ulteriormente il lungo elenco di paure di cui soffrono i bambini, ecco Anatole, il fratello maggiore più scemo del mondo, immagine (e definizione) che grandissimo successo hanno riscosso tra i bambini, permettendo loro di scrivere a chiare lettere la parola “scemo” senza che nessuno potesse in alcun modo rimproverarli.


Genitori, nonni e fratelli si rivolgono a Lison chiamandola di volta in volta pulcina, capretta, gattina, ochetta… E, leggendo, mi veniva naturale utilizzare un tono risentito nel rispondere: “Non sono una pulcina. Sono una bambina.” perché credo ci siano molti bambini a cui non piace tutta quella pletora di nomignoli di cui noi adulti amiamo riempirci la bocca. Il proprio nome, la propria identità, sono una cosa seria.

 

Geniale, nella sua semplicità, la battuta finale di Lison...


Come incomincia:

-          Mamma, ho paura.
-          E di cosa hai paura, pulcina mia?
-          Non sono una pulcina. Sono una bambina.
-          Va bene… Di cosa hai paura, tesoro?
-          Non lo so.
-          Forse hai paura del lupo?

-          Ma no, non ho paura del lupo. I lupi abitano nei boschi neri con la luna piena. E poi il lupo è uno degli animali più carini…




















E inoltre, un ottimo libro per cominciare a parlare del “discorso diretto”:

 

 







 







Dal sito della casa editrice:
 
"La piccola Lison ha paura. Di cosa? Lison non lo sa. Mamma e papà, zii e cugini, parenti e amici a turno, interpellati dalla piccola, cercano di rassicurarla e di capire cosa la spaventi tanto. Il lupo? No, non si tratta del lupo. La strega? No, non si tratta della strega. E allora sarà la morte. No, non lo è. Ragni, pipistrelli, licantropi? Macché! Lison, un po’ spazientita, spiega che tutte quelle cose non sono affatto paurose: il lupo è il più gentile degli animali, la strega è una vecchietta sfortunata, gli animali schifosi vivono in grotte e lei in una casa pulita. E allora? Il gioco continua e a chi le offre facili soluzioni, Lison oppone ragioni di saggezza e buon senso. Un libro divertente e delicato che spiega che a volte la paura più grande che ci assale è solo quella di aver paura. Una paura strana, che se ne va, proprio come era venuta..."
 

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