lunedì 13 luglio 2015

Letture estive per i grandi 2: I bambini pensano grande Cronaca di una avventura pedagogica

Faccio parte, purtroppo o per fortuna, di un gruppo, che scopro sempre più vasto, di persone che in vacanza non riescono a “staccare”; mi ritrovo così, in questi giorni di sole e mare, a pensare libri, inseguire suggestioni, immaginare percorsi.

Complice di questo mio continuo ritorno alla me stessa insegnante è l'ottimo libro di Franco Lorenzoni, edito da Sellerio,

I bambini pensano grande




acquistato, come spesso mi accade, dopo la lettura di un'attenta e profonda riflessione sul blog dei Topipittori e su consiglio di Francesca, collega di arte della secondaria.


Più mi avvicino ai 50 anni, più mi accorgo che le granitiche certezze che hanno accompagnato gli anni della mia giovinezza hanno lasciato il posto ad una gran quantità di dubbi. 
Coltivo il dubbio, lo pratico con attenzione, ci convivo, provando a volte un sottile senso di disagio che mi spinge a chiedermi, a più riprese, se davvero sia convinta della bontà di ciò che sto facendo.

Ho ritrovato le stesse sensazioni, raccontate in modo chiaro ed efficace, proprio nel libro di Lorenzoni:

Ancora una volta stiamo procedendo a tentoni. Provoco discussioni e dalle loro parole nascono piste che poi cerco in qualche modo di alimentare, quando ci riesco.”


Procedere a tentoni. Provocare discussioni. Alimentare in qualche modo le piste nate dalle parole dei bambini. Quando ci riesco.
Sono forse queste le parole che meglio riassumono il senso del mio “agire” pedagogico e didattico: quel che scrive Lorenzoni, maestro elementare che ha fondato ad Amelia, nel 1980, la casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa che ricerca intorno a temi ecologici, scientifici, interculturali e di inclusione, provoca un'eco profondissima dentro di me. 
E mi dico che se ancora oggi un maestro come lui procede a tentoni, forse posso continuare a farlo anch'io.


[...] rimango spesso stupito quando assisto alla meraviglia del nascere di un pensiero e perché penso che il bello, nel dialogare, stia proprio nella tensione di ciascuno a cercare di chiarirsi un'idea tramite parole che nascono in un gioco di reciproco ascolto e di scambio che, quando s'innesca, sembra non avere fine.


So però che in questo mondo in cui ci è capitato di vivere, è assolutamente necessario fare esperienze, osservare tanto e frequentare il bello ovunque si trovi, per nutrire l'immaginazione nostra e dei bambini. E che questo dovrebbe essere il maggiore imperativo per un'istituzione che ha l'ambizione di formare le nuove generazioni.” 

LORENZONI F., I bambini pensano grande Cronaca di una avventura pedagogica, Sellerio



Qui  Il calzino rovesciato, premessa dell'autore.


Dal sito della casa editrice Sellerio:
 
Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: «provare a dare forma al mondo». E una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un avvincente racconto antropologico.

«Ho desiderato raccontare un anno di vita di una quinta elementare del piccolo paese umbro dove insegno da molti anni perché ascoltando nascere giorno dopo giorno parole ed emozioni, ragionamenti, ipotesi e domande, che emergevano dalle voci delle bambine e dei bambini con cui ho lavorato per cinque anni, ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a scoperte preziose, che ci aiutano ad andare verso la sostanza delle cose e verso l’origine più remota del nostro pensare il mondo». Nei dialoghi degli scolari su argomenti di un programma svolto ponendo questioni e lasciando elaborare soluzioni, intorno a temi che riguardano matematica, scienze, arte e storia, si ha l’impressione di ripercorrere l’evolversi della cultura umana. Si prova la meraviglia del nascere di un pensiero.
Così questo libro, che contiene indicazioni concrete per un insegnamento innovativo, non è un burocratico manuale di didattica che si aggiunga a una fila troppo lunga. All’opposto ogni pagina trabocca di spontanea poesia, pur non indugiando in un’estetica compiaciuta del mondo incantato dell’infanzia. Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: «provare a dare forma al mondo». E una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un avvincente racconto antropologico.



Franco Lorenzoni è nato a Roma nel 1953 ed è maestro elementare a Giove, in Umbria. Ha fondato e coordina dal 1980 ad Amelia la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa che ricerca intorno a temi ecologici, scientifici, interculturali e di inclusione. Per questa attività ha ricevuto nel 2011, insieme a Roberta Passoni, il Premio Lo Straniero. Attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa, ha pubblicato Con il cielo negli occhi (Marcon 1991, La Meridiana 2007), L’ospite bambino (Theoria 1994, Nuova Era 2001), con Marco Martinelli Saltatori di muri (Macro 1999), con Amaranta Capelli La nave di Penelope (Giunti 2001), con Maria Teresa Goldoni Così liberi mai (Nuova Era 2005). Collabora alle riviste «Cooperazione Educativa», «Gli Asini» e «Lo Straniero».


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