Oggi inauguro una nuova rubrica collegata ai Libri PIPPI - I classici, per documentare l'utilizzo in classe dei più grandi capolavori della letteratura per l'infanzia. Il libro di oggi mi serve anche, e soprattutto, a ricordare che a due anni fa, di questi tempi, risale la conoscenza di un gruppo di amiche che sarebbero diventate speciali, e da cui sarebbe nata una nuova fase della mia vita.
Questo post è dedicato alle Enrichette.
4 febbraio 2014
In questi giorni ho avuto
il privilegio di essere circondata da persone che amano gli albi
illustrati per l’infanzia, e che da questa passione traggono la stessa intensa
soddisfazione che provo io. Abbiamo potuto ammirare libri sconosciuti, in lingue
diverse dall’italiano, di autori e illustratori noti in particolare all’estero o famosissimi anche da noi.
Tra questi, uno dei miei preferiti in assoluto, Maurice Sendak, di cui ho
scoperto due piccoli (ma immensi per la forza immaginifica) splendidi albi in inglese:
A hole is to dig
e How little Lori visited Times Square
È stato quindi ancora più entusiasmante ieri mattina, nel presentare la consonante M ai miei bambini, poter regalare
loro la lettura e la visione delle splendide immagini di “Nel paese dei mostri
selvaggi”, il mio albo preferito di sempre
Come
non immedesimarsi in Max, che, travestito da lupo, ne combina di tutti i
colori, minacciando addirittura di sbranare la mamma, per finire dritto in camera
sua, senza cena?
Ma ecco che in quella stessa camera cresce una foresta sempre più fitta, e si forma persino un mare, che porta Max fin nel paese dei mostri selvaggi; ed essi "ruggirono terribilmente, digrignarono terribilmente i denti, rotearono tremendamente gli occhi e mostrarono gli artigli orrendi..", per poi proclamare che "... lui era il più mostro selvaggio di tutti"...
Ma ecco che in quella stessa camera cresce una foresta sempre più fitta, e si forma persino un mare, che porta Max fin nel paese dei mostri selvaggi; ed essi "ruggirono terribilmente, digrignarono terribilmente i denti, rotearono tremendamente gli occhi e mostrarono gli artigli orrendi..", per poi proclamare che "... lui era il più mostro selvaggio di tutti"...
Ma cosa succederà quando Max comincerà a sentire un "buon profumo che viene da lontano"? Riuscirà a resistere alla nostalgia di casa? E cosa troverà ad aspettarlo?
Come incomincia:
“Quella sera Max si mise il costume da lupo e ne combinò di tutti i colori e anche peggio.
La mamma gli gridò: -MOSTRO SELVAGGIO!- e lui le rispose: - E IO TI SBRANO-.
Così fu mandato a letto senza cena.”
SENDAK M., Nel
paese dei mostri selvaggi, Babalibri Milano1999
5 febbraio 2014
I mostri selvaggi di
Sendak sono davvero splendidi: dietro corna arcuate, artigli affilatissimi e
denti appuntiti, si svelano sorrisi ed espressioni tenere e buffe, che
impediscono di provarne paura. E allora, un mostro ad ogni bambino, e via, all’opera
per produrre la propria personalissima tavola del nuovo “Nel paese dei mostri
selvaggi” (o sarebbe meglio scrivere “nostri selvaggi”, come ha fatto ieri una bambina?)…
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