Lunedì, mentre la maggior
parte dei bambini aveva ormai completato la stesura del testo sulla poesia, ed altri ancora si chedevano come poterla descivere, ho letto
loro
Questa è la poesia che
guarisce i pesci
di
Jean-Pierre Siméon e Olivier Tallec, Lapis
una storia che ci permette di accompagnare
il protagonista attraverso la sua ricerca di significato della poesia.
Quando la soluzione per
salvare il suo pesce rosso dalla noia è una poesia, Arturo resta perplesso… Ma
che cos’è una poesia? Qualcuno glielo saprà spiegare? Così Arturo comincia a
cercare, rovista in cucina, sotto il letto e poi corre tra le strade, chiede a
Lolo il venditore di biciclette, alla signora Tondi la panettiera, al vecchio
Mahmoud che viene dal deserto, ad Aristofane il suo canarino e le risposte
sembrano essere tutte alquanto bizzarre. Ma quando Arturo le ripete una dopo
l’altra al suo pesciolino rosso… Un omaggio alla poesia, un tentativo ben
riuscito di presentare e spiegare ai bambini questo universo così affascinante.
Una
poesia
è
quando hai il cielo in bocca,
è
calda come il pane:
ne
mangi
e
ancora ne rimane.
Una
poesia
è
quando senti battere
il
cuore delle pietre,
quando
le parole battono le ali,
è
un canto in prigionia.
Una
poesia
è
quando rigiri le parole
da
cima a fondo
e
hop!
diventa
nuovo il mondo.
Come incomincia:
“-Mamma,
il mio pesce sta morendo!
Presto,
sta morendo di noia, il mio Lèon!
La
mamma guarda Arturo,
chiude
gli occhi, li riapre…
Poi
sorride:
-Allora
regalagli una poesia, svelto!
Ed
esce, per andare al suo corso di trombone.
-Una
po-e-sia?
Ma
che cos’è una poesia?
Arturo
va a vedere nella dispensa in cucina.
-Che
ci sia una poesia da queste parti?
-Nessuuuna
poesiiia,
rispondono
fiaccamente gli spaghetti.”
SIMEON J.P. – TALLEC O., Questa è la poesia che guarisce i pesci, Lapis
Qui potete sfogliare alcune pagine del libro
Qui invece il resoconto per immagini di un intenso pomeriggio poetico
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