A volte mi faccio un regalo: un’ora tutta per me, per
fare ciò che desidero di più.
Sabato sera l’ora è stata interamente dedicata a
Dieci lezioni sulla poesia,
l’amore e la vita
di
Bernard Friot, Lapis
Poesia e Friot: un connubio
irrinunciabile, come già in
L’Agenda du (presque) poète
La Martinière Jeunesse
Fortunatamente, però, nel caso delle Dieci lezioni è un editore italiano a pubblicare il libro, ed io posso finalmente
godermelo senza il timore di perdermi, nella traduzione elementare che sono in
grado di fare dal francese, le finezze del linguaggio poetico dell’autore e dei suoi riferimenti letterari.
Marion e Kev, due
adolescenti precocemente strapazzati dalla vita, segnati da mancanze e
sofferenze, si incontrano durante la frequenza di un campo estivo dedicato alla
poesia. Nulla sembra essere più lontano dai due protagonisti; eppure Simon,
educatore prima ancora che poeta, riesce a creare intorno ai partecipanti una
sorta di bolla, in cui nessuno si sente inadeguato o giudicato, in cui sono
permesse tutte le espressioni, verbali o corporee, ritenute necessarie, in cui anche l’errore
ortografico ritrova, come nella migliore tradizione rodariana, la sua
dignità.
Utilizzando il termine “bolla”
ho forse dato l’impressione che ciò che si svolge durante il laboratorio possa
in qualche modo essere minacciato, o non utilizzabile, nella vita vera.
Nulla di più sbagliato: l’incontro con la poesia, lungi dall’essere un’esperienza rarefatta e irreale, permetterà ai due protagonisti di trovare un linguaggio comune, e per entrambi nuovo, attraverso cui comunicare senza timore i propri sentimenti.
Nulla di più sbagliato: l’incontro con la poesia, lungi dall’essere un’esperienza rarefatta e irreale, permetterà ai due protagonisti di trovare un linguaggio comune, e per entrambi nuovo, attraverso cui comunicare senza timore i propri sentimenti.
È un libro per
preadolescenti, questo, certo; ma è anche, senza dubbio, un libro per
insegnanti e educatori, che amino la poesia e che desiderino portarla
in modo quotidiano e vivo dentro la vita dei propri ragazzi.
Ci sono moltissimi
suggerimenti per attività facilmente realizzabili con una classe o un gruppo di
ragazzi: vi si sente dentro tutta la capacità, l’esperienza, il genio di Friot.
La facilità, però,
si riferisce solo a quel che riguarda la realizzazione pratica delle attività;
quel che è sicuramente meno facile (ma qui la palla passa direttamente e senza
sconti tra le mani dell’adulto) è la capacità di creare il tempo, il luogo, la
dimensione affettivo-relazionale giusta perché un bambino, un ragazzo, possa
esprimersi senza timore del giudizio. E anche questo, Friot ce lo suggerisce in
dieci lezioni.
La poesia non si insegna
leggendo qualche paginetta dall'antologia, sottolineando allitterazioni,
similitudini o metafore, o parafrasando il testo. O meglio, la poesia non è solo questo: e chi le
permetterà di entrare davvero nella propria esperienza quotidiana, lo sentirà
sulla propria pelle.
Da non perdere, le tre pagine di note bibliografiche: una miniera di nuove o più conosciute gemme, tra cui Gianni Rodari, Silvia Vecchini e Giusi Quarenghi.
PRIMA DI COMINCIARE…
Avete tra le mani
un libro che, nelle intenzioni del suo autore, ha una vita che ne vale due.
C’è una storia,
che potrete conoscere e amare, sfogliando le sue pagine. È una vicenda che si
può leggere in solitudine oppure insieme ad altri, a casa come a scuola.
Ma c’è anche un
luogo -virtuale ma accogliente- in cui i lettori che hanno voluto bene ai
personaggi di Dieci lezioni sulla
poesia/amore/vita possono ripercorrere -con l’aiuto dei loro insegnanti- l’esperienza
della scoperta della poesia.
Basterà aprire il
link:
per fare
direttamente tutte le attività che i protagonisti del libro sperimentano in
compagnia del loro maestro-poeta e diventare un po’ protagonisti e molto poeti,
anche voi.
FRIOT B., Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la
vita, Lapis (traduzione di Janna Carioli)
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