Ci sono Blop
grandi, piccoli, bianchi, neri, colorati, che guardano, imparano e scoprono, che
salgono e scendono, che si uniscono a Blop di altri colori e formano nuovi
Blop…
Come
incomincia:
“IO SONO BLOP!
BLOP NERO
BLOP BIANCO
UN BLOP MOLTO GRANDE
UN BLOP MOLTO PICCOLO
BLOP CRESCE
BLOP GUARDA
BLOP SCOPRE
BLOP IMPARA
BLOP SALE
BLOP SCENDE
BLOP CONTA
BLOP CONTA ANCORA…”
TULLET H., Io sono Blop!, Phaidon
- ElectaKids
Proviamo, se
la nostra classe lo rende possibile e se non lo riteniamo troppo complesso per
i bambini più in difficoltà, a far comprendere che le sillabe non si formano
solamente unendo una consonante a una vocale (o, come con le sillabe inverse,
una vocale ad una consonante), né le parole esclusivamente accostando sillabe
semplici: talvolta troveremo sillabe formate da più consonanti e una sola
vocale, o da due vocali, e parole derivate dall’unione di sillabe complesse.
Aiutiamo i
nostri alunni a formare un pensiero capace di andare oltre le regole semplici,
per creare il complesso, ciò che sfugge alle schematizzazioni più rigide:
spesso serve proprio questa libertà di pensiero per aprirsi al mondo e alle
nuove conoscenze.
BLOP è
proprio questo: qualcosa che sfugge alle regole (non dimentichiamolo, Tullet è
il padre di Turlututù, nulla dovrebbe stupirci!).
Blop non è
una figura geometrica, non è una cosa, né un animale, né una persona: se
avessimo già cominciato con le prime classificazioni grammaticali del nome, ci
troveremmo in difficoltà a definirlo in una categoria.
Eppure BLOP
è e fa tutto ciò che siamo e facciamo noi: cresce, guarda, scopre, gioca, va a
scuola, ha una famiglia, fa festa, va al museo…
Ogni pagina
ha pochissime parole scritte in stampato maiuscolo e le immagini essenziali a
rendere chiaro il concetto espresso. Non temo di usare il termine “geniale” : Tullet lo è,
indiscutibilmente.
Nella doppia
pagina dedicata a BLOP SCOPRE, a sinistra c’è una superficie a specchio, a
destra la scritta speculare: se vogliamo leggerla, dobbiamo restringere
l’angolo tra le due pagine in modo che la scritta si rifletta nella pagina
accanto e diventi leggibile.
Nel libro ci
sono BLOP malati o addirittura rotti (con l’indicazione di riattaccarne i cocci),
con un bernoccolo (naturalmente a forma di BLOP ), al museo travestiti da
Mondrian, o in cielo a far nuvole e sole…
Insomma, un libro su cui si potrebbe
lavorare per giorni, settimane: ma non ci rimarrebbe più tempo per altri libri!
BLOP fa, IO
faccio…
Dopo aver
letto il libro e disegnato BLOP sul proprio quaderno, proponiamo ai bambini di
piegare la pagina successiva a metà. Nella colonna di sinistra scriviamo BLOP
CRESCE, in quella di destra IO CRESCO, a sinistra BLOP GUARDA, a destra IO
GUARDO, BLOP SCOPRE, IO SCOPRO, riprendendo tutti i verbi del libro e
proseguendo con quelli suggeriti dai bambini.
Se lo
riteniamo utile, in un’ottica di superamento dell’egocentrismo e di passaggio dall’IO
al NOI, possiamo proporre un ulteriore esercizio, nella pagina successiva: IO
CRESCO, NOI CRESCIAMO, IO GUARDO, NOI GUARDIAMO, IO SCOPRO, NOI SCOPRIAMO…
Arte e immagine
BLOP A COLORI
Molte pagine
del libro sono dedicate ai BLOP a colori e a ciò che succede loro quando
s’incontrano e si mischiano: realizziamo questi miscugli con i colori a tempera
e utilizziamo i colori secondari ottenuti per dipingere fogli di carta che ci
serviranno successivamente per svariate attività artistiche.
Se vogliamo,
possiamo scrivere sul quaderno:
BLOP GIALLO
+ BLOP BLU = BLOP VERDE
e tutti i successivi miscugli,
disegnando ogni BLOP sotto il colore corrispondente
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