Ne scrivo solo ora perché è un altro di
quei casi di libro 'covato'. Non volevo farmi sfuggire nulla nel leggerlo e nel
ragionarci su. Se l'averlo covato, non ha aiutato la tempestività, spero abbia
quanto meno favorito la sintesi.
Questo è un libro intelligente, attento e sapiente, poetico, spiritoso, commovente, autentico, evocativo, utile. È un albo illustrato perfetto, in cui il dialogo tra testo e immagine è così serrato, da diventare imprescindibile."
Nasci ed è sempre “la prima volta che”. Poi cresci e le prime
volte diventano un po’ più rare, ma non per questo meno importanti.
Tutte le scoperte, le rivoluzioni, le decisioni, gli amori: ogni
volta una prima volta.Poi diventi genitore, e le prime volte ricominciano daccapo.
"La prima
volta che ho aperto gli occhi, li ho subito richiusi. Ho pianto. Poi delle mani
mi hanno sollevata al cielo e mi hanno posata fra due montagne di latte. Ho
smesso di piangere e ho aperto gli occhi per la seconda volta nella mia vita.
Ho visto la luce più dolce del mondo: erano gli occhi
di mia madre."
CUVELLIER V., La prima
volta che sono nata, Sinnos
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