Come non immedesimarsi in questo simpatico cane (a
proposito, sarà un cagnolone o un cagnolino?) che fa di tutto per farsi amare
dalla sua famiglia, al punto che tutti adorano ripetere il suo nome? A
proposito, ma siamo sicuri che il suo nome sia proprio NO?
Come incomincia:
“Ciao!
Il mio nome è NO.
Io sono un cane bravo davvero
bravo.
Sono così bravo che la mia famiglia adora
ripetere il mio nome!
NO!
Li aiuto ad arrivare velocemente
dappertutto.
Assaggio sempre il loro cibo prima che
loro lo mangino per essere sicuro che sia buono.
NOO!
Li aiuto a cercare tesori nel giardino.
NOOO!...”
ALTES M., Il mio nome è NO!, Lapis
La parola NO è una delle prime con cui un
bambino si trova a dover fare i conti, e non a caso è anche una delle prime che
utilizza in modo consapevole. Conversando con gli alunni, chiediamo loro di
raccontare in quali occasioni i grandi utilizzino più spesso la parola NO e in
quali invece siano i bambini stessi ad utilizzarla.
Possiamo riepilogare quanto emerso nella
conversazione completando le frasi:
MI DICONO NO QUANDO… DICO NO QUANDO…
NO e il suo contrario
Riflettiamo con i bambini su quale sia il
contrario della parola NO. Utilizziamo in seguito queste due semplicissime
parole per una serie di attività che potranno essere finalizzate alla verifica
della comprensione di un testo letto dall’insegnante o all’acquisizione di alcune
semplici regole, ad esempio quelle relative al corretto comportamento in caso
di situazioni di emergenza a scuola.
A questo proposito, abituiamo fin
dall’inizio i bambini a memorizzare percorsi di evacuazione dall’edificio
scolastico e comportamenti adeguati in caso di pericolo. Possiamo farlo
attraverso semplici cartelloni contrassegnati da NO e SI’ per distinguere ciò
che si deve da ciò che non bisogna assolutamente fare.
In questo modo, le prove di emergenza che
avverranno nel corso dell’anno scolastico li troveranno preparati e non in
preda a stati d’ansia difficilmente gestibili.
Tutti abbiamo un nome
Da No a Nome il passo è davvero breve. Il
cane del racconto crede che il suo nome sia No, anche se abbiamo scoperto che
non è proprio così. Anche noi, tutti noi, abbiamo un nome. E anche se talvolta
lo dobbiamo condividere con qualcun altro (avremo sicuramente qualche nome
doppio, o triplo, in classe!), il nome è nostro, ci appartiene e ci
contraddistingue. È così importante che lo scriviamo addirittura con la lettera
maiuscola.
Se non riteniamo che sia troppo presto,
possiamo utilizzare questo stimolo per mostrare ai bambini la differenza tra
lo stampato maiuscolo e minuscolo: cominciamo dalle lettere conosciute e
mostriamo loro i diversi caratteri. Aiutiamoli fin d’ora a memorizzare che il
proprio nome (o nome proprio, come dicono i grandi) è così importante che
l’iniziale, la prima lettera, si scriverà sempre maiuscola, grande…
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