Con Fiorella, l’insegnante
dei ragazzi di terza con cui ho lavorato ieri, l’intesa personale, oltre che
professionale, è da sempre evidente: tanto che oggi, nel nostro primo incontro
con i suoi ragazzi, ho iniziato con due poesie già da loro conosciute.
Non è stato un ostacolo,
tutt’altro: semmai la percezione, chiara e precisa, di un percorso condiviso, e
per questo ancor più significativo.
Istruzioni
per coltivare la poesia, trovate sul retro della confezione
Chiudi gli
occhi.
Apri la mente.
Che cosa
scopri,
se guardi
attentamente?
Un po’ di
tristezza?
Un po’ di
allegria?
Mistero,
bellezza,
un po’ di
follia?
Drizza le
orecchie.
Stai bene
attento.
C’è una parola,
una frase in
fermento?
Seguine il
ritmo.
Afferra il
rumore
e gustane, poi,
lentamente il
sapore.
È divertente?
Impertinente?
Senti che mette
radici alla
svelta?
Ormai
la poesia
ti sta
sbocciando in testa.
Tony Mitton, Prugna, Einaudi
La
scuola è come un albero
è
chioma ed è radice
la
scuola è come un nonno
è
chi ascolta e chi dice
la
scuola è come il mare
è
onda ed è brezza
la
scuola è come il cuore
è
domanda e certezza
la
scuola è come il cielo
è
vento ed è quiete
la
scuola è come il circo
è
acrobata ed è rete
la
scuola è come fiaba
è
drago, è mago, è re
la
scuola è come il mondo
la
scuola è come me.
Gabriele Clima, Senti
senti che scuola!, Mondadori
Non
il diario, non la foto di classe
neppure
i centimetri o il peso,
di
me ne sa più la pelle
di
quanto son cresciuto e con che gusto
è
tutto scritto qui, è tutto giusto:
la
macchiolina chiara sulla spalla,
l’impronta
della varicella,
tutte
le cadute dalla bici
una
dopo l’altra, cicatrici
il
graffio del mio cane era un gioco,
il
segno del fiammifero
quando
ho scoperto il fuoco,
il
taglio che mi ha fatto la conchiglia,
nessuno
è uguale a me o mi somiglia.
Su
gomiti e ginocchi c’è una storia,
se
chiedo alla mia pelle
lei
la sa a memoria.
Silvia Vecchini, Poesie
della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, Topipittori
MI sono commossa, fin quasi alle lacrime, leggendo per la prima volta ad alta voce il Salmo 51
ma anche leggendo questa prima bibliografia, scritta da una bambina in assoluta e urgente autonomia
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