Il mio lavoro, come ogni altro, non è privo di
difficoltà, stanchezze, delusioni.
Ma, a differenza di molti
altri, il mio lavoro s’illumina a volte di pensieri sublimi, che riescono
spesso a restituire ad ogni cosa la giusta importanza.
E se spesso questi pensieri
fanno sorridere, come la preoccupazione di un ragazzino di 9 anni che ammette
di aver messo su un po’ di pancia
o il desiderio di un suo
compagno di diventare un chitarrista di scorta (o, in alternativa, uno chef o
un falegname)
non posso che emozionarmi di
fronte alla necessità di una ragazzina di spiegare, con asterisco a piè di
pagina, che *tenace = una persona che non molla mai
o davanti a lacrime che fanno venire dei puntini sulla fronte
o, ancora, al “Non mi piace le persone
che ridono per finta”
Ma soprattutto penso che ci sia ancora speranza leggendo le parole di una ragazzina di 9 anni : “I miei desideri saranno legati al futuro
tipo che i miei figli fossero educati con tutti i ragazzi piccoli e grandi”
Nessun commento:
Posta un commento